Questa è una delle immagini più frequenti nei centri commerciali: signori che aspettano le mogli.
A volte si scorgono facce stanche di aspettare, altre volte intere comitive di “gitanti” che nei centri commerciali ci passano l’intera giornata; poi pranzano lì, vanno al cinema, passeggiano e cenano … una intera giornata passata così.
E l’attesa è sempre la cosa più scocciante.
Qualche giorno fa l'Agea ha pubblicato una nota con la quale si fregiava di aver pagato 1,83 miliardi di euro ai produttori di tutta Italia. Ebbene: i pagamenti sono stati "da elemosina". Piccole porzioni dell'importo dovuto e i cosiddetti "ecoschemi" (una delle ultime cose strampalate della attuale politica agricola comunitaria) non sono stati pagati. E non è stato pagato nemmeno il premio "bio". Vorrei ricordare all'Agea che siamo al 27 novembre! Agea, dove sei che non ti vedo!
non sono d'accordo. Amo i centri commerciali. Anche se non sono consumista credo che disporre di tanti prodotti sia un bene non solo per chi lavora e produce ma anche per la libertà di chi compra e vuole spendere il proprio danaro nelo modo che più gli aggrada.Mi piacciono poi i centri più moderni e meglio attrezzati . Ad esempio quelli con i bar o i ristoranti. Chi non vuole comprare o girare per ammirare la merce esposta può restare seduto al bar e leggere un giornale oppure un libro. Aspettare, quindi, come vedi, può essere anche gradevole.
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