Questa fotografia è una delle tante che mostrano una zona di terreno franata nei giorni delle piogge a carattere torrentizio verificatesi in provincia di Messina.
La foto l’ho ripresa fra Gaggi e Francavilla.
Ma oltre alla mancata manutenzione dei torrenti e dei fiumi, oltre che dei canali di sgrondo consortili, c’è da considerare l’abbandono del territorio da parte degli agricoltori che, stremati dai bilanci in rosso, lasciano le terre che non vengono più coltivate e comincia così lo scempio del territorio.
Non solo d’estate gli incendi dominano il panorama, ma la mancata coltivazione (e spesso regimazione manuale delle acque) dei terreni provoca il resto.
Le zone collinari divenute improduttive divengono, a loro volta, un “deserto agricolo” che altro non fa che peggiorare la situazione.
E la mano sulla coscienza, questa volta, se la deve passare il Legislatore, del tutto distratto da altre faccende, poco attento alla politica agricola, e del tutto assente alle problematiche del territorio tranne … al momento di mettere le mani nei portafogli delle persone!
28 novembre, 2011
La mano sulla coscienza 2°
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certo, il terreno è franato nel punto di massima pendenza ma è franato piu terreno dove manca l'ulivo nella fila in alto.
RispondiEliminaQuesto vuol dire tante cose.
Per esempio vuol dire che è la deforestazione il vero problema. Un campo coltivato, in realtà, non offre alcuna garanzia contro il dissesto idrogeologico. Anzi, i metodi di lavorazione non fanno altro che accentuare il runoff con conseguenze disastrose.
RispondiEliminaPurtroppo da noi continua a prevalere una visione unicamente antropocentrica dell'ambiente, atteggiamento che si evince anche dalla terminologia che viene utilizzata, come 'manutenzione', termine che riferito ad un bosco o ad un fiume non cementificato non vuol dire proprio un bel nulla.
Per esempio vuol dire che magari l'ulivo è mancante per la presenza di un palo elettrico che notoriamente non ha radici ...
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