10 novembre, 2011

Salvate "l'agricoltore Ryan"

Nella giungla degli Uffici, di tutti "i tipi e modelli", perdiamo tantissimo tempo, che in realtà non ci torna mai utile! In genere si tratta di piegarsi ad inutili vessazioni, e non riconducibili alle vere necessità.
La Confagricoltura ha stimato in 100 le giornate perse per ottemperare alle richieste burocratiche: un terzo "dell'anno lavorativo": troppo.
Eppure c'è un Ministero per la Delegificazione, eppure ci sono leggi e leggine per lo snellimento della burocrazia.
Invece la realtà è ben diversa: la legge, il decreto, la circolare, la circolare interna, le disposizioni del dirigente, le disposizioni del capo servizio, ed infine arriva l'interpretazione del funzionario che sono spesso diverse da quelle del collega della porta accanto e contrarie di quelle del collega della scrivania di fronte.
In questa giungla l'agricoltore Ryan si è perso e non sa più qual'è la strada per ritornare indietro: VUOLE SOLO FARE L'AGRICOLTORE, ma non ce la fa più! Non può!

5 commenti:

  1. Questo tipo di statistiche sfornate dai nostri sindacati forse saranno utili per esercitare una pressione mediatica sulla politica per limitare la burocrazia, ma sono del tutto scorrette a mio avviso nei termini in cui vengono poste.

    Personalmente se non avessi provato qualche pratica PSR ogni tanto, gli uffici li vedrei con il contagocce.
    E comunque anche con il PSR oltre i trenta giorni annuali mi sembra impossibile andare, a meno che non ti impieghi.
    In condizioni standard l'unico inderogabile motivo per cui devo recarmi annualmente presso un ufficio è proprio quando devo presentare una domanda AGEA, casualmente presso un ufficio Confagricoltura.

    Tutto il resto, (praticamente pagamenti di ogni genere e sorta) oramai si può gestire da un computer.

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  2. Le cento giornate non comprendono solo il tempo passato negli ispettorati agrari, ma anche quello trascorso presso tutti gli altri uffici (compresi i CAA) e a casa a riempire carte, cartacce e registri di dubbia utilità...

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  3. Granduro ha focalizzato con maggiore obiettività l' aspetto relativo al peso burocratico, su questo non ci piove..tuttavia non mi dica che gli basta una sola giornata lavorativa per presentare una domanda Agea, quando tutti ben sanno che il Sian si diverte spesso a cambiare la carte in tavola. E' una pratica molto divertente,che notoriamente viene definita " fotointerpretrazione"..!!

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  4. Il punto a mio avviso è che le rivendicazioni devono essere fatte con obiettività altrimenti si perde in credibilità.

    Si, la domanda Agea la completo in un pomeriggio, ho uno schema Excel che aggiorno ogni anno.
    Poi evidentemente l'operatore del Caa è in gamba (anche se il Sian è come un folletto dispettoso, lo so), ma di solito in un pomeriggio risolvo. Al massimo qualche telefonata ulteriore per chiarire qualche punto oscuro.
    In ogni caso sparare 100 giornate per risolvere le scartoffie per una azienda media non è serio.
    Ed ogni anno sento sempre la stessa musica.
    Ma forse sono io che sbaglio qualcosa!

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  5. ...finalmente un ragionamento sereno e oggettivo: quello che fa appunto Granduro! Anzichè tenere conto di statistiche generiche anche sul tema, finalizziamo le lamentele verso precise cose che non vanno, così si può davvero pretendere di risolvere le questioni. E poi siamo sicuri che Confagricoltura, così come le altre OO.PP. agricole, siano scevre da approcci tipicamente burocratici!!??

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