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L'iniquità dell'ICI

Sull'iniquità dell'ICI che paghiamo sui terreni agricoli ho già scritto tanto in passato, anche quando nel novembre del 1996 l'ARS deliberò l'intera Regione Siciliana come "svantaggiata" ai sensi del Reg. CEE 2052/88.
La Delibera rimase ferma nei due Ministeri interessati, quello del Tesoro e quello delle Finanze, che ai tempi erano separati.
Oggi la questione diviene ancora attuale, ma molto più pressante da affrontare.
Il Governo Monti, per recuperare velocemente soldi, ha inasprito la tassazione sull'ICI aumentando il coefficiente di calcolo catastale per determinare "il valore dei terreni" sui cui , poi, applicare la percentuale dell'ICI.
Il neo-Ministro Catania, però, nel frattempo dichiara che i terreni produttivi non andrebbero tassati, proprio perchè i terreni sono la "base produttiva" di una attività economica.
La questione va affrontata da tutta la Deputazione Siciliana, di centro, di destra e di sinistra: l'ICI sui terreni agricoli così com'è stata modificata ammazzerà molte aziende agricole, poichè i valori di base dei terreni sono già sballati in partenza, e il nuovo coefficiente "imposto d'imperio" è ingiusto, iniquo e dannoso.
Un esempio per tutti: i valori catastali degli agrumeti si attestano fra i 50.000 e i 65.000 euro/ettaro. Con il nuovo coefficiente i valori si attesteranno fra 80.000 e 103.000 euro/ettaro.
Pagheremo, quindi, cifre folli su valori altrettanto folli.
Già oggi i valori che scaturiscono sui coefficienti "vecchi" fanno si che si paga, di fatto, il doppio di quanto si dovrebbe pagare.
Con i nuovi coefficienti la tassazione reale dell'ICI sui terreni non sarà più del 4 per mille, ma sfiorerà l'1,2%.
Un appello, quindi, a tutta la Deputazione Nazionale, affinchè affronti con rapidità e coscienza questa problematica, facendo sì che le Commissioni Provinciali Censuarie inizino finalmente a funzionare, ma che le stesse vengano "presidiate" da Agronomi che possano valutare con coscienza i valori dei terreni eliminando una volta per tutte i valori ingiusti ed iniqui sui quali si basa e discende tutta la tassazione, oltre l'ICI anche i tributi Consortili ecc.

Commenti

  1. Caro Corrrado, senza perdere troppo tempo sul fatto che imposte come l'ICI o IMU (e le patrimoniali in genere) sono contrarie al dettato Costituzionale in quanto colpiscono non la ricchezza realmente prodotta ma una ricchezza potenziale o virtuale (un immobile non locato non produce reddito così come un ... medico disoccupato che però, almeno per ora ..., non viene tassato per la sua potenzialità di produrre reddito).Come sempre in Italia le manovre si fanno colpendo le Pensioni, gli Immobili e il Reddito Fisso perchè non si è capaci o meglio non si vuole essere capaci, di combattere l'Evasione e l'Elusione.
    Tornando al Tuo appello, la nostra Deputazione andrebbe "stimolata ad agire" sopratutto dalle Organizzazioni di categoria, nei cui quadri dirigenti però sono purtroppo rimasti ben pochi veri agricoltori. L'appello va a mio avviso fatto sopratutto ai veri agricoltori perchè si riapproprino delle loro "case" (cioè le organizzazioni di categoria), non le abbandonino in mano a quei dirigenti (magari falsi agricoltori) che pensano solo al loro miserrimo tornaconto, al loro sgabellino di potere,alla loro ridicola porzione di visibilità. Per questo,e lo sai, Tu potresti fare molto. Solo con Organizzazioni forti,credibili e determinate la voce degli agricoltori potrà essere "ascoltata" nelle sedi opportune.

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  2. L’IMU PER I FABBRICATI RURALI

    Per i fabbricati rurali ad uso strumentale (stalle,magazzini,cantine,etc,),l’aliquota è ridotta allo 02 %.


    I Comuni,recita il Decreto governativo in corso di approvazione in Legge,possono ridurre questa aliquota fino allo 0,1 %, ma non di alzarla.


    Nel caso di immobili non produttivi di reddito fondiario i Comuni avranno anche la possibilità di ridurre l’aliquota di base fino allo 0,4 %.

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  3. perchè non scoprire un esenzione per le aziende condotte da IAP o coltivatori diretti?

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