Dopo dieci giorni di scioperi, dapprima quello regionale e poi quello nazionale, i danni non si contano più.
Numeri ballerini e i più disparati vengono tuonati in tutti i mass media, ma quello che non si conta è il danno personale, ovvero il danno che ognuno di noi, in qualunque attività, ha subìto.
Spesso il danno non è solo quello subìto nell'immediatezza, ma è quello che si trascinerà nel tempo, come ad esempio contratti annullati o, peggio, immagine e credibilità offuscata.
I veri danni, ma quelli che faranno male, saranno quelli di cui potremo contarne l'entità solo nei prossimi mesi: gli agricoltori allorquando tireranno i conti del bilancio/annuo, i commercianti allorquando conteranno i saldi del venduto, gli industriali allorquando scopriranno le penali sui ritardi delle consegne e tutti quanti ... allorquando ci dovremo presentare alle scadenze fiscali di ogni 16 del mese ... e lì vedremo che ... i danni saranno maggiori di quelli fin qui pensati. Lo Stato non ci fa sconti nè dilazioni! E ... non avendo incassato ... saranno dolori!
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