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Assicurazione professionale 3°

Come riporta il sito internet Mondoprofessionisti ormai l'assicurazione professionale è obbligatoria, così come ormai abbiamo già saputo.
Riporto con "copia/incolla" il testo dell'articolo.
AL VIA L'OBBLIGO DI ASSICURAZIONE PER PROFESSIONISTI
Dal 15 agosto, per tutti i liberi professionisti, obbligo di stipulare una polizza assicurativa per tutelare i clienti

di Luigi Berliri

AL VIA L'OBBLIGO DI ASSICURAZIONE PER PROFESSIONISTI
Obbligo di assicurazione per tutti i liberi professionisti, via dal 15 agosto. La riforma che detta le norme di tutela di tutti gli iscritti agli Albi professionali è inserita nel Decreto Sviluppo e riguarda queste tipologie di lavoratori: notai, commercialisti, consulenti del lavoro, architetti, ingegneri, geometri, psicologi, assistenti sociali, amministratori di condominio, avvocati, medici e infermieri. Per queste ultime categorie però (avvocati, medici e infermieri) la scadenza è già stata prorogata a data da destinarsi.L'obbligo di assicurazione per i professionisti iscritti agli Albi è un provvedimento che mira a tutelare i clienti e gli stessi professionisti da eventuali danni provocati con la propria prestazione. Aumentano dunque le responsabilità di questi lavoratori autonomi che, nel caso di danni accertati, saranno costretti a risarcire i propri clienti tramite il fondo delle proprie assicurazioni. Per i clienti invece aumentano le garanzie di assistenza e consulenza. In pratica da ora in poi un cliente può pretendere una prestazione qualificata con la garanzia di un certo esito e spetterà al professionista informare sulla difficoltà dell'incarico per evitare problemi. Se il professionista sbaglia in una prestazione considerata "problematica" risponde di colpa lieve se c'è imperizia, ma risponde di colpa grave se invece non si era reso conto della difficoltà del lavoro e quindi non aveva informato il cliente. Chi pensava che sarebbero stati gli Ordini professionali a dettare le linee guida per la stipula delle assicurazioni e magari avrebbero fornito un'assicurazione unica per tutti gli iscritti, dovrà ricredersi e accontentarsi di semplici sconti e convenzioni. Il problema è che queste polizze non possono essere generiche e valide per un'intera categoria, ma ovviamente il loro costo e il loro contenuto varierà per ogni singolo professionista, in base al tipo di prestazione offerta.

Commenti

  1. Chi è che stabilisce se c'è colpa grave, o colpa lieve?

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  2. un'altra spesa necessaria che magari, finalmente, taglierà le gambe alle prestazioni da coupon a 30 euro o altre schifezze simili.

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  3. Non ne sono troppo convinto, l'assicurazione, se ho capito bene come funziona, paga dopo che il soggetto deputato allo scopo (pare sia il giudice) ha definito se c'è colpa grave, o solo lieve.

    Se aumenteranno, come previsto in alcuni articoli che si possono leggere in internet, le richieste di risarcimento, ci sarà anche un intasamento dei tribunali e varie persone potrebbero rimanere per anni con le loro pendenze in attesa che venga definito l'eventuale risarcimento (se dovuto), magari con denuncia penale, perchè capita anche che c'è chi sfrutta tutti gli spazi a disposizione per arrivare a un congruo risarcimento.
    Una volta avutasi una condanna in tribunale (oppure un'assoluzione lungamente attesa), ci può essere la segnalazione all'ordine competente per i provvedimenti disciplinari.
    Quindi secondo voi in questa storia finirebbero solo pochi incapaci che competono sulle tariffe basse?

    Se funziona come sembra ci potrebbe essere una espansione del mercato assicurativo, con buone opportunità per tanti disoccupati!
    Penso ai tanti giovani precari che conoscono anche i settori in cui maggiore è il rischio per il professionista, potrebbero optare di aprire un'agenzia di assicurazioni!

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  4. Nessuno pensa a che spesa onerosa sia per i giovani, visto che praticamente tutti sono finti liberi professionisti con partita iva????

    Andiamo sempre peggio!!

    A sto punto era meglio se non aprivo nulla, e sto pensando seriamente di chiudere tutto, timbro e partita iva, tanto che vale lavorare per pagarsi a malapena le tasse?

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  5. Al di là delle tante considerazioni che si possono fare, ma che non cambiano la situazione di un'organizzazione verticistica il cui potere è dato dal numero degli iscritti, cancellarsi è ormai l'unica soluzione per i tanti precari, non solo giovani e donne, mettendo i dirigenti di fronte all'evidenza che con queste politiche i contributi previdenziali non potranno che crollare verticalmente.

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  6. Questa volta non vado a votare, tanto a breve mi cancello dal mio ordine, quindi cosa serve assicurarmi?

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