Su segnalazione della collega dott. agr. Elena Albertini, riporto un articolo tratto dal sito internet Slow Food. (articolo "copiato ed incollato"), Di Carlo Bogliotti, da La Stampa del 10 agosto 2013.
Segnalo pure che è on-line una pagina Facebook dedicata al Limone dell'Etna:
Per il limoncello e il mojito meglio usare i verdelli non trattati di Sicilia.
Il periodo è caldo e ci vogliono bevande rinfrescanti. Dalla limonata alla granita, dal limoncello ai cocktail “pestati” si fa ampio uso di limoni e lime, e molti si dedicano a produzioni casalinghe. Ma c’è un ma. Se si usa anche la scorza del limone – fondamentale per limoncello – o quella del lime, spesso pestata nei cocktail come il mojito, bisognerebbe fare molta attenzione. Nel caso del limone usare soltanto prodotti italiani e di stagione; nel caso del lime eliminare la buccia. La grande quantità di limoni (e va da sé il lime, che non cresce in Europa) che si trova adesso sul mercato è in gran parte di provenienza extra-continentale e questi agrumi sono trattati con sostanze chimiche che non ne rendono edibile la buccia. Tiabedanzolo (E233), Imazalil, bifenile o difenile (E230) sono solo alcuni dei prodotti che possono essere irrorati sulle scorze per prevenire la formazione di muffe e favorire una buona conservazione durante i lunghi trasporti. Alcuni di questi sono tossici anche assunti in piccole quantità. Infatti, in questi casi, se si ha l’accortezza o la possibilità di controllare le etichette ci sarà proprio la dicitura “buccia non commestibile”. Una cosa che sfugge se si compra il prodotto sfuso, che non si ha l’abitudine di controllare quando si può, che a volte nei vari passaggi di mano viene anche occultata, non tanto per intenti fraudolenti ma per scarsa attenzione.
Per usare soltanto prodotti locali e di stagione, ora ad agosto abbiamo soltanto a disposizione i limoni verdelli della Sicilia, gli unici in produzione d’estate, grazie a una tecnica agronomica particolare che ne forza la fioritura per poi dare frutto in questo mese. Sono verdi, per l’appunto, e forse hanno scarso appeal rispetto ai giallissimi che provengono da altri continenti. Ma sono buoni, soprattutto per le bevande e perfetti per il limoncello. Sono un po’ più aciduli, ma molto profumati. Vanno bene anche da spruzzare sul pesce. E poi sono quasi certamente non trattati, perché in stagione non ne hanno bisogno. Il prezzo è basso e se il barman vorrà aggiungere della scorza al suo mojito, gli consigliamo di spremere il lime importato e di aggiungere la buccia del verdello, ricca di buoni oli essenziali.
Inserito un link al suo post per un intervento analogo sull'argomento, grazie
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