Mi scrive dalla provincia di Perugia, il collega dott. agr. Stefano Brondi, per sollevare una questione dibattuta anche in sede CONAF, ma ancor oggi priva di risposte concrete: l'impossibilità che un collega possa collaborare con diversi Organi Controllo, anche se gli stessi non operino nello stesso ambito, ma ... vediamo un pò ... email che ho ricevvuto, ed anche quelle fra il collega Stefano Brondi ed il Conaf.
Caro Collega,
vorrei riportare l’attenzione ad un problema al quale ormai da mesi non ricevo alcuna risposta.
La questione, a seguito della comunicazione inviata dal Ministero delle Politiche Agricole nella persona del Direttore Generale Laura La Torre, riguarda l’impossibilità a collaborare con più OdC operanti nel medesimo ambito.
Vani sono stati fino ad ora i miei appelli (anche tramite il mio legale) o l’interessamento da parte del Consigliere Salvatore Squatrito nei riguardi del Vice Presidente del CONAF Cosimo Coretti, spiegando e dimostrando che gli OdC con i quali ho collaborato fino allo scorso anno non operano nello stesso ambito.
In allegato potrà leggere lo scambio di mail tra me e Coretti, compresa l’ultima richiesta di informazioni, alla quale fino ad ora non ho ricevuto alcuna risposta.
Spero che un suo interessamento, visto il vigore con il quale state portando avanti le iniziative dell’Ordine e della nostra professione, possa determinare finalmente un risultato positivo.
Augurandole buon lavoro, porgo i miei cordiali saluti
Stefano Brondi
Ed ecco le varie email di corrispondenza con il Conaf:
Inviato: venerdì 7 giugno 2013 17:12
Oggetto: incompatibilità Attività ispettive
Egr. Dr Coretti,
con la presente desidero portale in evidenza la mia situazione riguardo le conseguenze determinate dalla comunicazione fatta dalla D.G. del Ministero in materia di incompatibilità nello svolgere attività di controllo per più OdC.
Come già sarà venuto a conoscenza della mia personale situazione, sia attraverso il consigliere dell’Ordine Provinciale di Catania, Salvatore Squatrito (il quale mi ha invitato a contattarla direttamente), sia attraverso la lettera inviata tramite il mio legale, vorrei porre in evidenza che, oltre a quanto già citato nella lettera, la comunicazione inviata dalla D.G., che esclude il mio nominativo dai tecnici che posso svolgere attività di controllo per le D.O. del vino, non considera due questioni che già di per credo siano sufficienti a ritenere la mia figura compatibile con le attività che ho svolto in questi ultimi anni.
Nello specifico mi viene contestato che non posso operare attività ispettive per conto di Toscana Certificazione Agroalimentare perché svolgo attività ispettive per l’organismo Ecogruppo Italia, autorizzato dal MIPAAF al controllo del vino biologico.
Tale comunicazione non considera però che è Ecogruppo Italia autorizzato al controllo del vino biologico, il quale ha presentato, come previsto, un elenco di tecnici autorizzati e tra questi il mio nominativo non è stato inserito!
In oltre la comunicazione della D.G. fa un chiaro riferimento a quegli OdG “operanti per un medesimo ambito di certificazione” senza considerare che TCA non opera in ambito biologico e Ecogruppo Italia non opera in ambito delle D.O.
Tale discriminazione comporta nei miei confronti, come per tanti altri liberi professionisti che operano nel settore, un danno economico rilevante soprattutto un periodo di crisi economica come quella di questi ultimi anni.
Auspico pertanto che Voi possiate darmi una risposta in tempi ristretti considerando che le attività ispettive inizieranno a breve.
Rimango a Vostra disposizione per qualsiasi chiarimento anche telefonicamente
Distinti saluti
Brondi Dott. Agr. Stefano
From: Cosimo Coretti
Sent: Tuesday, June 18, 2013 10:11 AM
To: 'Stefano Brondi'
Subject: R: incompatibilità Attività ispettive
Caro collega
La questione conflitto d’interesse è un aspetto dibattuto da sempre nel ns. paese e che non ha mai trovato soluzione o ricetta che possa in qualche modo attenuare il fenomeno.
In virtù dell’assenza e della conoscenza di linee guida di condotta molti dei dirigenti ministeriali, tra cui anche la La Torre, pensano di arginare il fenomeno mettendo dei paletti ben precisi che hanno l’unico effetto “vero” di creare problemi a chi di conflitto non è interessato come per la tua situazione e di altri ns. colleghi che in questo ultimo periodo sono stati toccati da questa informativa del DG.
Il Conaf in seguito a sollecitazioni provenienti da diversi colleghi, operanti e non nel sistema delle certificazioni regolamentate ha ritenuto e organizzato un tavolo di lavoro con altre professionalità interessate (mondo BIO, Consorzi di tutela, OdC, etc). Dagli incontri è scaturito un documento condiviso in linea con la recente riforma delle professioni e con il rispetto del codice di condotta etico di ciascun professionista che è stato “portato” alla conoscenza della Dottoressa La Torre personalmente dalla vicepresidente Conaf (Dr.ssa Zari) in due diversi incontri.
Ad oggi non abbiamo ancora avuto dall’ufficio della La Torre alcuna indicazione su chiarimenti e/o linee condivise da perseguire nella logica di risoluzione definitiva della questione conflitto.
Comunque come già da impegni presi con la stessa La Torre proseguiranno gli incontri bilaterali (CONAF-La Torre) soprattutto in virtù della nuova riforma della professione (DPR 137/2012 -entrato in vigore il 15/08/2012) perché questa potrebbe essere l’elemento sparti acque su cui costruire un ragionamento di risoluzione della problematica.
Si spera che il tutto possa risolversi nel più breve tempo possibile, però intanto aspettiamo gli eventi a cominciare dal 14 agosto pv quando alcuni adempimenti previsti dal DPR 137/2012 saranno operativi come ad esempio la polizza assicurativa professionale obbligatoria poiché questo e anche altri adempimenti (formazione continua obbligatoria – 01/01/2014) identificheranno in modo inequivocabile i liberi professionisti autorizzati alla libera professione da quelli cosiddetti abusivi che non rispondono a nessuna etica deontologica se non alla loro.
Sempre a disposizione
Inviato il 04 ottobre 2013
Egr. Dr Coretti,
a distanza ormai di parecchi mesi dalla Sua lettera, sono a chiedere se a
seguito di Vostre sollecitazioni e gli incontri bilaterali auspicati, hanno
condotto ai risultati sperati e chiarezza sulla questione del conflitto di
interesse (settore Bio, OdC etc) che mi ha colpito direttamente e che mi ha
determinato danni economici non indifferenti per l’anno 2013.
Sperando in una sua positiva risposta porgo cordiali saluti
Stefano Brondi
Con riferimento a:
RispondiElimina'quando alcuni adempimenti previsti dal DPR 137/2012 saranno operativi come ad esempio la polizza assicurativa professionale obbligatoria poiché questo e anche altri adempimenti (formazione continua obbligatoria – 01/01/2014) identificheranno in modo inequivocabile i liberi professionisti autorizzati alla libera professione da quelli cosiddetti abusivi che non rispondono a nessuna etica deontologica se non alla loro.'
Mi scuso per aver circonciso la porzione terminale del discorso del collega, ma credo sia utile:
Gentile cons.naz. dott.agr. Cosimo,
Vuoi mettere la mia etica con il codice deontologico, una norma interna dell'ordine professionale, contro la quale si può fare ricorso in sede amministrativa! Aspetta, aspetta!
Sarei meno etico, e con me i colleghi che la pensano come me, perché non condivido le recenti innovazioni, che voi avete evidentemente voluto e quindi, per conseguenza, prima eravamo tutti meno etici?
Anche all'estero, che hanno interpretato in modo opposto gli stessi principi a cui voi vi ispirate, sono meno etici?
Peggio: adesso sono anche abusivo perché non ho sostituito la mia etica, di alto profilo, con il nuovo codice deontologico, espressione di una visione di politica comunitaria male interpretata, che molto poco ha a che vedere con i principi etici generali che regolano la vita di (quasi) tutti noi.
Che tempi!
Saluti a tutti