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Missione a Bruxelles 2°

Proseguo la "missione a Bruxelles".
Innanzi tutto prima della riunione ho incontrato per un'ora e mezza il dott. Foletto, uno dei due ispettori che sono stati qui in questi giorni per verificare le problematiche tristezza, relativamente alla mia richiesta in DG AGRI del 27 maggio scorso e della successiva attività fatta dall'on.le Giovanni La Via in tal senso.



Ho volutamente fatto inserire all'Ordine del giorno "stato della richiesta sulla problematica tristeza agrumi". Il funzionario della DG SANCO ha provveduto in seno alle discussioni a comunicare, cosa che già avevo saputo, l'invio di due ispettori. Ho voluto far inserire tale argomento affinchè rimanesse tracciato il tutto, ed anche la risposta relativa.




La discussione sul citrus black spot, a cui tutti sono intervenuti, ha fatto scaturire un documento che abbiamo TUTTI sottoscritto, e che potete leggere sotto.
In particolare ho sollevato la problematica dell'inerzia della commissione non solo per quel che riguarda il Sudafrica, dicendo espressamente che la commissione ha atteso che si completasse la campagna agrumaria del Sudafrica senza fare nulla, ma evidenziando che già alla 5° intercettazione avrebbero dovuto fare il blocco, ed invece le intercettazioni sono proseguite fino al numero di 27. Poi ho sollevato la stessa cosa per il Brasile, per il quale le intercettazioni sono state in numero di 8. Per l'Argentina, poi, le intercettazioni sono state ben 36, ed ho evidenziato che non si può attendere che arrivino ben 7 volte in più di intercettazioni prima di prendere provvedimenti.
Ho concluso che chiedevo per l'italia, da parte di Confagricoltura, il blocco totale dai tre paesi. Ho detto anche che si vorrebbe sapere se la commissione è "pro-europa" o no, perchè dall'inerzia dimostrata non se ne ravvisava tale posizione.

Per il greening, invece, non è intervenuto nessuno. Ho preso la parola ed ho detto che per questa malattia, il livello di attenzione, invece, deve innalzarsi ancor di più, atteso che in sicilia stiamo facendo tantissimi investimenti utilizzando portainnesti tolleranti al CTV, ma non al greening, e pertanto non desideriamo importare tale malattia.
Ho anche fatto l'esempio del 1985, allorquando importammo la mosca bianca, del 1995, importammo la minatrice serpentina, ed del 2002 quando importammo la tristeza.
Ho detto espressamente che non vogliamo più importare nulla, perchè tutte queste malattie ci vengono inviate dagli altri stati quasi come un "cavallo di troia".
Ho concluso, ribadendo, che chiediamo il blocco totale e l'innalzamento della soglia di attenzione alle problematiche fitosanitarie, poichè ne scaturisce di conseguenza una richiesta di aiuto successiva all'UE, come stiamo facendo con la tristeza.

Debbo fare un ringraziamento particolare al collega dott. agr. Giuseppe Marano ed al collega dott. agr. Delfo Conti, del Servizio Fitosanitario - Osservatorio per le Malattie delle Piante di Acireale, che il 25 ottobre scorso mi hanno "indottrinato" ed aggiornato sulla situazione delle suddette malattie, ed hanno consentito che l'Italia facesse "bella figura" ed in modo altamente tecnico, con dati di fatto e normative aggiornati.


 

Commenti

  1. La ringrazio a nome personale per il suo intervento. Concordo pienamente con l'analisi fito-cronologica da Lei fatta e con la definizione di merce "cavallo di troia" a livello fitosanitario e, speriamo, solo a livello fitossanitario.....
    Sarà tutto da vedere il comportamento in CE e i relativi provvedimenti. Tale organo non eletto (Commissione Europea), secondo la mia opinione, va abolito e sostituito con il ruolo centrale del Parlamento Europeo (che al momento è solo consultivo) eletto dai singoli popoli. Se fossimo così rappresentati in tutti i settori ed in tutte le nazioni da persone come lei non saremmo in questa situazione.
    Saluti e Buon lavoro

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  2. Complimenti per il lavoro che sta svolgendo, auguri di buon lavoro

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  3. Complimenti per il lavoro che sta svolgendo, auguri di cuore a lei e a tutti quelli che nell'agrumicultura e nelle campagne continuano a crederci.

    RispondiElimina

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