La notizia che ho riportato ieri è tremendamente dannosa.
L'anno scorso per l'olivicoltura isolana è stata una annata terribile, con una produzione quasi azzerata, e quest'anno si prevedeva una buona annata, in considerazione della "carica" e delle buone "pezzature", accompagnate da qualità organolettiche delle olive eccellenti.
Eppure l'Unione Europea ci fa "questo regalo" in nome di "solidarietà dell'UE con la Tunisia", e di "proteggere l'economia tunisina".
Leggiamo inoltre che "È uno sforzo concreto a favore di uno dei settori economici più importanti del paese e mira a creare più posti di lavoro per i cittadini tunisini".
Ma mi domando:
1 - che succederà al prezzo delle olive e dell'olio siciliano, con l'arrivo di questo massiccio contingente tunisino?
2 - che succederà nei campi?
3 - e perchè mai aiutare il popolo tunisino (con tutto il rispetto delle problematiche insorte), quando prima ancora parrebbe appena il caso di aiutare quello italiano?
4 - che necessità c'era di ratificare questa decisione nell'approssimarsi della raccolta delle olive?
5 - chi, ribadisco chi, si avvantaggerà di questa decisione?
6 - e chi risarcirà gli olivicoltori italiani del "contraccolpo" scaturente da questa importazione di olio senza dazi?
7 - e secondo quale principio di equità, anche fiscale, l'Unione Europea continua a far entrare prodotti nel proprio territorio in concorrenza sleale, tutto a svantaggio e danno degli agricoltori "mediterranei"?
8 - e ... come mai ... l'Unione Europea non fa i medesimi accordi per latte, carne, patate ... insomma tutte quelle produzioni da nord Europa ... tipiche di Germania, Francia ed anche Inghilterra?
Interrogativi che non avranno risposte, come vedremo domani ...
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