Oggi altra "storiella" anche questa da un agrumicoltore avvilito.
Un operatore commerciale acquista l'intera produzione dal suo fondo; totale vagoni 30, prezzo pattuito dopo grandi liti 25 centesimi al chilo.
Quindi l'agrumicoltore sa che può contare su di un incasso di 75.000,00 euro.
L'acconto che viene versato è pari a 15.000,00 euro.
Inizia a metà dicembre la raccolta (e non si capisce come e perchè visto che tutti dicono "non abbiamo dove mandare le arance"), ed il produttore chiede gli assegni a saldo e l'operatore commerciale intanto temporeggia e continua a raccogliere quasi metà della produzione, poi dice che le condizioni sono cambiate e che con quella cifra deve raccogliere l'intera produzione, ovvero ben 30 vagoni che, a questo punto, da 25 centesimi al chilo ... vanno a 5 centesimi al chilo ...
A nulla valgono le proteste dell'agrumicoltore che minaccia di rivolgersi all'avvocato sventolando il contratto (così mi ha riferito).
L'operatore commerciale a questo punto lascia la raccolta, ma non perchè è spaventato dell'azione legale, ma perchè ha raccolto ben 15/17 vagoni di arance al modico prezzo di 15.000,00 euro ... ovvero a circa 10 centesimi di euro al chilo.
A questo punto scatta l'azione legale: telegrammi, perizia con la stima della produzione rimasta non raccolta e stima della produzione caduta ... insomma ... un'altra storiella che altro non fa che far comprendere che "si naviga a vista", anche perchè l'attività giudiziaria vedrà la fine almeno fra cinque/dieci anni ...
Avrei altre "storielle" arrivate per email, raccontate al telefono da agrumicoltori, da colleghi agronomi, e credo che quanto raccontato fin qui possa bastare non solo a far vergognare tutti su quanto accade, ma soprattutto a far capire che questo comparto, con frutti altamente deperibili, certamente non è normato nella fase della vendita così come dovrebbe, e ciò al solo fine di tutelare gli agricoltori sia riguardo i prezzi di collocamento del prodotto, ma soprattutto riguardo alla certezza e garanzia dei pagamenti. Altro che "art. 62"!!!
che dire le arance come le olive non hanno mercato è la sola verita.i patti che i nostri politici fanno con i paesi del Mediterraneo ci danno il colpo di grazia. Non cè scampo. perche vivere una vita elemosinando dagli organismi pagatori e caa lecchini, come puo AGEA consigliare di fare la domanda unica da soli se con l'aiuto dei CAA le stesse sono piene di anomalie? Era meglio sotto padrone che sotto questi kapo.
RispondiEliminaPerò nel 2016 continuare a vendere a grossisti spregiudicati senza tutti gli assegni in mano è una follia.
RispondiEliminaPerò nel 2016 continuare a vendere a grossisti spregiudicati senza tutti gli assegni in mano è una follia.
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