Sul palazzo di Giustizia di Catania

Ricevo dall'avv. Lina Arena una lettera inviata al quotidiano LA SICILIA e pubblico.

Non concordo sulla scelta del Palazzo di giustizia a viale Africa

Egregio direttore, 
non sono un ingegnere, nè un'urbanista  ma ho frequentato per molti anni il palazzo di Giustizia di Catania e  ritengo che la scelta del Palazzo delle poste di viale Africa sia stata una scelta  scellerata e poco acconcia non solo per  gli utenti che dovranno affollare quella contrada cittadina ma anche per  la devastazione  di quell'angolo di città che verrà  asservito alla  nuova destinazione dell'edificio . 
Se si voleva sottrarre  quell'obbrobrio  alla  goduria  dei topi cittadini  , lo scopo  non è stato raggiunto perchè gli archivi  saranno ben presto preda  dei noti roditori , come del resto ricorderanno gli avvocati adusi a frequentare le stanzette del vecchio Tribunale di Taormina , aperto su una vista marina meravigliosa  ma  dove ,accanto ai fascicoli delle cause,  stazionavano le trappole per i  topi.
Adesso il Palazzo delle ex Poste  distruggerà un intero comparto cittadino perchè  le frotte di avvocati, clienti , impiegati e parassiti vari  non daranno respiro a quella contrada sorta  con una vocazione culturale e di apertura al mare ma  verrà ripiombata stranamente  nella morsa di attività burocratiche di stretto respiro che  impegneranno mattinate  di affannoso andirivieni e  serate buie e pericolose per la mancanza di frequentazioni civili e  dignitose.   
Rimpiango il caro architetto Giacomo Leone che certamente avrebbe avuto parole di condanna per una simile scelta ed invoco, a questo punto, la  consulenza spassionata di qualche urbanista  o ingegnere-sociologo -economista  per criticare con più acume la scelta di localizzare in una zona  che andava recuperata e riscritta, magari con l'abbattimento del palazzaccio delle ex poste , per fare posto a quel mare che  ,a  parole, pare sia di pertinenza dei cittadini  ma che nella pratica, il desiderio di  spericolati speculatori, lo ha  recintato, limitato e distrutto.
Con questa mia vorrei lanciare un grido  di dolore per evitare che  si compia l'ennesimo scempio  sul territorio di questa città  e gradirei che il parere di specialisti  e non di burocrati  della giustizia venisse pubblicato, raccolto ed  attenzionato per  azzerare una destinazione  assurda e nociva  per il suolo e per i siciliani  che hanno a cura l'ambiente e la salute del territorio. 
avv. Lina Arena 

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