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Prezzi pazzi, 3° puntata

La "moltiplicazione dei prezzi", quindi, ha i giorni contati?
Non credo che sistemare tutto il rapporto economico fra la produzione e il consumatore possa avvenire in tempi brevi, verto è che deve avvenire la ridistribuzione delle risorse economiche, troppo svantaggiato dal lato della produzione.
Infatti il vero rischio, quello più grosso, lo sostiene l'agricoltore, sia per quel che riguarda le scelte varietali, sia per quanto riguarda le anticipazioni economiche (che nel caso degli arboreti spesso è di un intero anno solare), ma soprattutto per quel che riguarda le avversità atmosferiche.

Ed è talmente elementare che innalzando a dismisura i prezzi al consumatore si deprimono i volumi di vendita.
Ma allora la GDO dovrebbe essere più chiara: vuole vendere i prodotti ortofrutticoli o no? Perchè se innalza i prezzi a dismisura, evidentemente non è interessata ai volumi, ed allora lasci nuovamente lo spazio ai negozi specializzati sparsi per le città, che riescono a fidelizzare i clienti in modo migliore.
Se la GDO, invece, è interessata all'ortofrutta, allora diminuisca i prezzi al consumatore, abbassi i propri guadagni (che nei volumi sarebbero comunque cospicui) tutto a vantaggio della produzione.
E quando il produttore guadagna, produce meglio, perchè reinveste la maggior parte dei guadagni nella fase produttiva.
Quando il produttore non guadagna, la produzione peggiora, ed anche in maniera assai veloce: "senza soldi non si canta messa" recitava un antico detto ...

Commenti

  1. Egregio Dott., condivido quanto da Lei scritto nel post, ma, non credo che la GDO sia propensa a modificare la sua politica commerciale per favorire chi produce con una semplice richiesta. Non credo che ammonendoli con un "non si fa.... monelli!" I marpioni della filiera cambino approccio. Se sono riusciti a guadagnare 100 movimentando (X) prodotto, perché e per chi dovrebbero movimentare (X+a) prodotto per avere lo stesso guadagno di 100???? Escludo categoricamente che i signori della GDO abbiano queste inclinazioni "samaritane". Credo invece in una forte presa di posizione dei produttori. "Non si vende sottocosto di produzione..... altrimenti si cambia mestiere.. "

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