Questo frutto lo chiamano "mandarino nova" o "clementina nova", ma in realtà si chiama solo "nova", ed è un agrume ibrido ottenuto in Florida nel 1942 incrociando il clementine comune ed il tangelo orlando.
E' moto noto fra gli agrumicoltori per il prezzo di vendita che negli anni scorsi ha fatto fare ottimi incassi, anche se le difficoltà produttive non sono mancate, e non mancano.
La pianta si sviluppa lentamente, ma produce anche moltissimo e non dovunque, e non alla stessa maniera con portainnesti diversi.
Le piante in fioritura si rivestono quasi completamente di zagara, stressandosi moltissimo, causa per cui spesso l'allegagione conseguente è molto bassa.
Abbiamo notato in questi anni che anche il portainnesto influisce nella produzione, sia per la qualità, che per la quantità.
Molti i rimedi per prevenire la scarsa allegagione, quali l'incisione anulare fatta nei rami secondari, o l'utilizzo di fitoregolatori, o ancora la corretta concimazione in alcuni momenti fenologici.
Risolto il problema della allegagione, poi, la pianta è molto generosa, ed i frutti hanno una persistenza nel dopo raccolta invidiabile; quest'ultimo motivo è fra quelli che hanno fatto sì che la GDO li preferisce ad altri piccoli agrumi, poichè nei banchi frutta resistono a lungo.
Nonostante il sapore ottimo, e la "croccantezza" degli spicchi, alcuni consumatori lamentano la difficile sbucciabilità del frutto, che in alcuni casi dirotta il consumatore stesso verso altri agrumi.
In Austria o in Svizzera, per esempio, il nova viene preferito, così come avviene per altre clementine, di pezzatura piccola, poichè i consumatori in un sacchetto se li portano in ufficio, o a scuola, e poi li mangiano durante la giornata quasi che fossero delle caramelle.
Negli ultimi anni, infine, i prezzi di vendita sulla pianta hanno avuto una costante discesa, per attestarsi da 0,45 a 0,55 euro/Kg.
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