Sull'arancia tarocco si potrebbero scrivere libri e libri, quindi è difficile condensare in qualche post le caratteristiche del frutto e i vari cloni.
Il tarocco deriva da una mutazione dell'arancia sanguinello, e venne trovata a Francofonte dal sig. Gesualdo Denaro, alla fine del 1800, precisamente in contrada "Carbone".
Da quel "tarocco" venne poi la moltiplicazione del materiale vegetale, la sua diffusione, e le innumerevoli selezioni naturali, scaturenti dalla sua elevata predisposizione alla mutazione genetica.
Oggi possiamo annoverare moltissimi cloni di tarocco, di cui scriverò nei prossimi giorni, così come del generale comportamento delle piante.
In "copia/incolla" riporto quanto scrissi, quando mi occupai della richiesta dell'IGP Arancia Rossa di Sicilia, nella relazione che accompagnava la richiesta all'Unione Europea.
"TAROCCO"
La cultivar "Tarocco" sembra che sia derivata da una mutazione gemmaria di
"Sanguinello",
In una nota di Sebastiano Cocuzza dal titolo "Come il Tarocco s'introdusse e
moltiplicò a Francofonte", pubblicata su II Buon Fattore n
0
10-11, Ottobre -Novem-
bre ,1929, viene descritta la storia dell'origine della cultivar. Questa si fa risalire
alla fine del 1800, allorché un bravo e pratico agricoltore di Francofonte, il Sig.
Gesualdo Denaro, avendo avuto l'occasione di girare i giardini del territorio perché
in quel periodo faceva anche il commerciante e l'esportatore trovò una varietà di
arancio sanguigno" che poi prese il nome di "Tarocco".
Secondo la tradizione, tale denominazione deriva dalla semplice e spontanea
esclamazione di un contadino a cui lo scopritore mostrava un bel campione di
arance della sua proprietà. Sembra infatti che alla vista dei frutti il contadino
esclamasse: un tarocco! Non è certamente un caso se tale termine è oggi usato
per indicare un oggetto o un fatto davvero eccezionale, un trionfo (cfr. Il grande
dizionario Garzanti della lingua italiana).
Le virtù dei frutti di questa nuova varietà vengono cosi decantate nella nota
citata: «una buccia liscia fina che dà un senso di pastosità al tatto, la sua forma di
una bella grossa pera butirra, il sapore e la squisitezza al gusto sono speciali. Di
arance poi senza semi, ciò che dà al frutto un carattere di primissimo ordine, non
conosco che il Washington Navel (altra bellissima e squisitissima varietà di aran-
cio biondo di cui si fa una grande produzione ed esportazione in California). A
questi caratteri si aggiunge quegli altri, polpa succosa e fragrante delicatamente e
fantasticamente venazzata di rosso (sanguigno), come del resto la buccia, si ha
un frutto eminentemente privilegiato nella grande famiglia degli esperidi».
Ben presto, dopo la primitiva diffusione nel territorio di Francofonte, la nuova
varietà conquistò altri territori nei comuni viciniori di Lentini, Carlentini, Palagonia
ecc.. Pochi anni dopo il Prof. Domenico Casella nella monografia dal titolo
"L'agrumicoltura siciliana", pubblicata negli Annali della R. Stazione Sperimentale
di Frutticoltura e di Agrumicoltura di Acireale.n.s., voi. Il , 1935, precisa che «la
sua culla é stata Pedagaggi di Carientini nella provincia di Siracusa» e che «De-
naro Gesualdo la riscontrò in un agrumeto in contrada Carbone». Da qui «si é
diffusa in altre contrade dello stesso territorio ( Buonafede, Cassimino, Vicinori,
etc.) edin molte zone agrumetate della provincia di Siracusa (Lentini, Francofonte,
etc.), di Catania (zone etnee e del circondario di Caltagirone) e di Messina
(Francavilla di Sicilia). Si può dire che non vi é oggi territorio agrumetato dove il
Tarocco non sia stato introdotto o non si vada introducendo».
Già nel 1931 sul mercato di Milano le arance "Tarocco" superavano del 150%
circa le quotazioni medie delle arance non altrimenti qualificate (da Guzzini, "Gli
aranci di Sicilia", L'Italia Agricola, 1993).
Capisco che i gusti sono gusti, ma, nulla togliendo alle altre arance, per me, il Tarocco è L'ARANCIA
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