Alcune "malattie" delle piante non sono curabili, diciamola così "in termini snelli" e per tutta la platea dei lettori del blog.
Alcune malattie, infatti, non sono curabili, come quelle derivanti da virus e da batteri.
E ne sappiamo qualcosa noi in Sicilia con il virus della "tristezza degli agrumi", il citrus tristeza virus (CTV), che ha decimato buona parte degli impianti agrumetati, e che è nella fase di incubazione di altra buona parte.
E i danni si vedono eccome: produzioni in calo, produzioni in parte scadenti, redditività degli impianti in crollo verticale. E tutto ciò ha portato alla chiusura di molte aziende agrumicole.
Nonostante tutto ciò sia avvenuto nel corso di un ventennio, dapprima gradualmente, e poi nell'ultimo quinquennio assai rapidamente, non abbiamo visto alcun intervento, tranne uno "sparuto" intervento di appena 10 milioni di euro, destinato esclusivamente alla estirpazione degli impianti infetti, senza però che questi ultimi godessero di incentivi per il loro reimpianto.
Ne è conseguito che la superficie dell'agrumicoltura si è contratta.
Ecco che l'Unione Europea stanzia ben 150 milioni di euro per le fitopatie, e ben il 10% di questi soldi viene assegnato all'Italia, di cui 1,5 milioni di euro verrà destinato alla ricerca per la lotta alla Xylella fastidiosa, il temibile batterio che sta interessando gli oliveti della Puglia.
E l'Unione Europea, per la lotta a questo batterio, ha stanziato complessivamente ben 13 milioni di euro in 24 Stati.
Se per ogni fitopatia "incurabile" si seguisse l'esempio di oggi, e si facessero seriamente le eradicazioni previste nei Decreti di Lotta Obbligatoria, non ci ritroveremo più con situazioni simili a quelle in cui si trova l'agrumicoltura siciliana oggi, che nessuno può comprendere se non ci è passato.
Ultima informazione: l'Unione Europea ha stanziato pure 141 milioni di euro per la salute degli animali, e precisamente per il "controllo e la sorveglianza di malattie come la tubercolosi bovina, la rabbia, la brucellosi bovina, la peste suina africana e la dermatite nodulare contagiosa" (cfr. Europatoday).
Anziché guardare l'erba del vicino, e lamentare, sollecitiamo chi abbiamo mandato a Bruxelles ad essere più convincenti ed incisivi. Quando l'Europa ce lo chiede, ricordiamo cosa rispondere. Il Parlamento europeo per sua natura è austero. Se si vuole ottenere qualcosa (anche se giusto e sacrosanto) bisogna guadagnarselo.
RispondiEliminaPer la Tristeza, solo per l' Italia, servirebbero stanziamenti di almeno dieci volte quelli attualmente disponibili. Non mi sembra che i nostri rappresentanti a Bruxelles si stiano attivando.. nonresta che aspettare la morte per ..inedia dell' intera agrumicoltura isolana.
RispondiEliminaUn deputato europeo del catanese, On.le Giovanni La Via, si è attivato per la risoluzione della problematica : http://ipadlab.eu/index.php/it/press/comunicati/246-contributi-pubblici-per-contrastare-citrus-tristeza-virus
RispondiEliminaQuesto per amore delle cose giuste, poi ognuno la pensa come vuole.
Parliamo di fatti e non di parole.
Certo che un soldato non può fare da solo la """guerra""" mi si scuse le virgolette ma parlo in senso metaforico.
Condivido i pensieri sia di Ciccio che di Fabrizio.
Saluti
Marco