Ieri ho scritto su "che cos'è il gratuito patrocinio", e cioè la possibilità che ogni cittadino venga ad essere garantito sulla possibilità di esperire una controversia giudiziaria anche se il proprio reddito non lo consenta.
Ma una delle cose che non va in questo "gratuito patrocinio", invece, è la salvaguardia del lavoro dei Consulenti Tecnici d'Ufficio, i CTU.
Infatti, allorquando in una controversia con gratuito patrocinio devono essere nominati dei CTU, ecco che ... questi non vengono pagati, nè nell'acconto generalmente disposto dal Magistrato, nè nel corrispettivo della parcella depositata a fine lavoro e liquidata dai magistrati.
Quindi: se da un lato lo Stato (giustamente) tutela il cittadino che intenta una procedura giudiziaria, dall'altro lato non tutela (ingiustamente) i coadiutori dei Magistrati stessi.
E anche se il comma 3° dell'art. 131 del Testo unico in materia di spese di giustizia (D.P.R. 115/2002) così recita:
3. Gli onorari dovuti al consulente tecnico di parte e all'ausiliario del magistrato, sono prenotati a debito, a domanda, anche nel caso di transazione della lite, se non è possibile la ripetizione dalla parte a carico della quale sono poste le spese processuali, o dalla stessa parte ammessa, per vittoria della causa o per revoca dell'ammissione.
in realtà i CTU non riescono mai (o quasi mai) ad essere pagati nelle loro spettanze.
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