Il settore agrumicolo siciliano ha bisogno di interventi radicali di riconversione, e non solo per la devastante ed estesa diffusione del virus della tristezza degli agrumi (CTV) o del malsecco dei limoni, ma anche per la elevata presenza di nuovi impianti affetti da altri virus e/o viroidi altrettanto dannosi quanto la "tristeza", per non parlare dell' Huanglongbing.
Eppure ne parliamo danni, lo gridiamo da anni, ma niente: il nulla. Solo riconversioni fatta dagli imprenditori agrumicoli, o tutt'al più fatte da quei "pochi eletti" che godono della possibilità di accedere ai Programmi Operativi finanziati dalla Unione Europea per le O.P. (Organizzazioni di Produttori).
Il mondo agrumicolo "grida vendetta" (come si suol dire), ma le grida rimangono lì, confinate alla piana di Catania ...
E mentre tutti attendono ormai da decenni un VERO piano agrumicolo che succede? Beh ... il Ministero per le Politiche Agricole sforna un "finto" (o inutile) "Fondo nazionale agrumicolo", elaborato dal precedente Governo, forse in cerca di consensi, Fondo che è stato pubblicato in questi giorni e della cui totale inutilità vi riferirò nelle prossime puntate.
... domani continua ...
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