Devo tornare indietro nel tempo per raccontare ciò che successe a Palermo con Fabrizio Poidomani.
Incontrai Fabrizio in quel treno che da Catania ci portava a Palermo; nella cabina eravamo seduti vicini, insieme anche a Mauro Scaccianoce, oggi Presidente della Fondazione degli Ingegneri di Catania.
Era settembre 1985 ed in quelle carrozze c'era un caldo infernale, mitigato appena dall'aria (calda) che entrava dai finestrini abbassati. Eravamo in carrozze che nemmeno il bestiame vorrebbe andare, dove la cosa più pulita era la carrozzeria esterna, grazie alle piogge che ogni tanto la lavavano.
Lungo tutto il percorso ognuno di noi cercava di raccontare la propria vita.
Il destino mi unì a Fabrizio sia a Palermo, che poi a Catania, e ci unì non solo nella bella amicizia che nacque durante il servizio militare, ma anche successivamente, tanto che poi gli feci da testimone di nozze, e l'amicizia ancora oggi (sono andato a trovarlo anche lunedì della settimana passata).
Nei letti a castello eravamo "alloggiati" io in quello di sotto e lui in quello di sopra.
Ad un certo punto Fabrizio, laureato alla Luiss di Roma in Economia e Commercio, mi disse che era molto preoccupato perchè aveva gli esami di abilitazione e non sapeva se avrebbe potuto avere un permesso per poter partecipare.
Così, dopo giorni di "passione" e "gaviscon" preso a profusione (per il nervosismo che questa cosa gli determinava) si convinse a chiedere un congedo straordinario.
Il congedo, al contrario di come lui pensava, gli venne concesso facilmente e con celerità.
Così Fabrizio andò via la domenica e rientrò il giovedì successivo.
Il martedì notte, verso le 23.00 si accendono di colpo le luci della camerata e arriva il sergente Barbera sbraitando "controllo, controllo".
Il controllo serviva (giustamente) a verificare la presenza dei soldati e se, per caso, ce ne fosse qualcuno assente ingiustificato, in questo caso scattava la denuncia per "mancato rientro".
Quindi tutti giù dal letto e sull'attenti.
Quando il sergente arrivò da me chiese "chi c'è qua sopra? come mai la branda è vuota?".
Io risposi "è andato via l'altro ieri, manca anche ieri, oggi, domani e torna dopodomani".
E lui "e come si chiama?".
Ed io "Poidomani".
E lui "Stai punito! Allora, rispondi chi c'è qui?".
Ed io replicai "è andato via l'altro ieri, manca anche ieri, oggi, domani e torna dopodomani".
E lui "Ancora!!! Stai Punito!!!"
Ed io, divertito, insistevo "è andato via l'altro ieri, manca anche ieri, oggi, domani e torna dopodomani, e si chiama Poidomani".
E lui "Stai punito! Ti faccio passare io la voglia di scherzare!".
Ed io "ma signor sergente, guardi c'è scritto pure qui che si chiama Poidomani, Fabrizio Poidomani, e che ci posso fare io se è andato via l'altro ieri, manca anche ieri, oggi, domani e torna dopodomani?".
Il sergente si avvicina al letto, legge il cognome, sbuffa a ridere si avvicina a me e mi dà una pacca sulla spalla dicendomi "pensavo mi stessi prendendo in giro!".
Ci siamo messi a ridere, e lui andò via.
Quando Fabrizio Poidomani rientrò gli raccontai l'accaduto e lui mi disse sorridendo "sei un cretino", ed io risposi "gliel'ho fatto apposta quel giro di parole, per farlo innervosire, ma di fatto altro non dicevo che la verità".
... domani continua ...
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