Un territorio devastato dagli incendi, lo vediamo ogni giorno non solo nei vari telegiornali, ma soprattutto quando giriamo per le strade, soprattutto di campagna.
E però ciò che non viene mai detto è che la maggior gli incendi avvengono nelle zone abbandonate e non più coltivate, oltre che in tutte quelle aree demaniali e/o di altri enti pubblici, prive di ogni manutenzione.
Proprio ieri mentre un TG mandava in onda la visione dall'elicottero di un vasto incendio, si notava come le zone circostanti, coltivate e verdi, erano intatte.
Evidentemente c'è stato qualcosa che non è andato "dritto" nella politica agricola, sia nazionale che regionale, ovvero la scarsa (anzi nulla) attenzione della manutenzione del territorio che viene esercitata dagli agricoltori.
Va ripensata, quindi, l'importanza delle zone coltivate e degli agricoltori che da quelle zone devono trarre un reddito, altrimenti abbandonano, e quella miseria di premio PAC, che non basta per pagare l'IMU, non è tale da far restare gli agricoltori nei propri campi, soprattutto quelli che, poi, pagano bollette salatissime ai Consorzi di Bonifica, ma non hanno nemmeno un turno di adacquamento, come quest'anno.
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