Ma chi grida alla siccità del nord ... la sa la differenza fra le coltivazioni mediterranee e quelle continentali? Non credo, anche perchè il ministro è un ingegnere, ma anche il nostro assessore non scherza, un ragioniere.
Ma quali sono le differenze fra le due tipologie di coltivazioni?
Le coltivazioni mediterranee sono costituite prevalentemente da arboricolture irrigue, oltre agli ortaggi in pieno campo e sotto serra.
Le coltivazioni continentali sono prevalentemente quelle erbacee ed effettuate in grandi estensioni.
Nelle coltivazioni mediterranee l'apporto irriguo è una condizione senza la quale non si riesce a produrre la qualità e la quantità desiderata. Pensiamo ad agrumi, olive, pesche, albicocche, uva da tavola e potrei continuare.
Nelle coltivazioni continentali l'apporto irriguo è ben diverso da quello delle coltivazioni mediterranee,, anche perchè il clima è ben diverso, le esigenze irrigue sono diverse, ma anche perchè spesso piove anche in primavera, nei mesi estivi o ad inizio autunno. Pensiamo alle patate, al mais, alla barbabietola, ad altre ortive, all'uva da vino.
Nelle coltivazioni mediterranee, e qui faccio l'esempio della Sicilia, l'acqua per uso irriguo proviene (tralascio i consorzi di bonifica che sono sempre meno efficienti) da falde molto profonde, con costi di emungimento elevatissimi.
Nelle coltivazioni continentali, a parte la minore esigenza irrigua delle colture, l'acqua proviene da falde superficiali, con costi di sollevamento ridotti, o da consorzi di bonifica che funzionano veramente.
E dopo queste "pillole" ... potrei continuare a scrivere fiumi e fiumi di parole, ma tanto i due interlocutori (ministro ed assessore regionale) sono "fuori mestiere" e non capirebbero. Forse non riescono a comprendere nemmeno queste "quattro cose" che ho scritto.
E oggi ... tutti a gridare alla siccità del nord Italia; la Sicilia, al solito, può attendere.
Non è obbligatorio, e non è scritto da nessuna parte che un Ministro o un Assessore debba essere necessariamente un tecnico .
RispondiEliminaDi sicuro deve essere coadiuvato da bravi tecnici già in servizio negli assessorati e nei ministeri.
Diciamo pure che, anche quando degli agronomi (come sostiene l'egregio dott., Unici ad essere detentori della sapienza in materia) hanno ricoperto le cariche istituzionali di Assessore o Ministro, le problematiche della siccità e degli alti costi di emungimento nella nostra amata terra, sono sempre stati saltati a piè pari....
Al Nord come al Sud gli invasi sono pieni (basta andare e osservare), addirittura in diversi ghiacciai continua la stagione sciistica. I fiumi italiani sono ancora su buoni livelli. Quello che non si dice è che la gestione delle dighe crea solo disagi, e a questo punto dopo due anni così piovosi, i disagi sono voluti.
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