C’è un momento preciso in cui le persone competenti iniziano a staccarsi. Non quando si dimettono. Non quando si ammalano. Non quando “mollano”.
È quando smettono di esporsi.
Smettono di portare problemi complessi. Smettono di segnalare rischi. Smettono di dire: “secondo me non funziona”. Smettono di mettere la faccia.
Non perché non tengano più al lavoro. Ma perché hanno capito che esporsi costa più che tacere.
Ogni organizzazione ha vissuto questa scena:
all’inizio quella persona parlava, proponeva, argomentava. Poi ha iniziato a selezionare. Poi a dire solo l’essenziale. Poi a fare bene il suo, senza disturbare.
Da fuori sembra equilibrio. Da dentro è una ritirata silenziosa.
Quando le persone competenti smettono di esporsi, l’organizzazione perde anticipo, lucidità, futuro. E spesso non se ne accorge nemmeno. Perché tutto sembra funzionare ancora.
La domanda non è: “Perché se ne sono andati?”
È: “Quando hanno capito che non valeva più la pena parlare?”
È lì che si gioca la cultura. Molto prima delle dimissioni.

sante parole , li penso anch'io .È vero.
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