Guardate questi scaffali. Assomigliano ai famosi “tesoretti cartacei” Assessoriali, ovvero quei tesoretti di inutili carte avute dopo circolari piene di angherie e di richieste assurde, inutili, e spesso prive di cognizioni tecniche, o peggio fondate su “teorie” inapplicabili. Quei famosi tesoretti che gli Assessorati si tengono ben stretti, così da andarne fieri, e chissà un giorno “svenderli” per carta da macero, ma dai quali racimolare qualche soldo. Ahimè questi non sono “tesoretti cartacei”, ma fascicoli processuali “spalmati” lungo i corridoi dei Tribunali. Migliaia, anzi decine e decine di migliaia di cause lasciate così … a far assaporare ai litigiosi attori e resistenti il peso delle carte ed il peso degli anni che passano inesorabili.
Qualche giorno fa l'Agea ha pubblicato una nota con la quale si fregiava di aver pagato 1,83 miliardi di euro ai produttori di tutta Italia. Ebbene: i pagamenti sono stati "da elemosina". Piccole porzioni dell'importo dovuto e i cosiddetti "ecoschemi" (una delle ultime cose strampalate della attuale politica agricola comunitaria) non sono stati pagati. E non è stato pagato nemmeno il premio "bio". Vorrei ricordare all'Agea che siamo al 27 novembre! Agea, dove sei che non ti vedo!
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