Ricevo da Filippo Bottini e pubblico. Il commento lo faccio in calce.
Gentile dottor Vigo,
non sarebbe il caso di lanciare l'idea di un bando per il finanziamento di una rete di semafori all'interno delle aziende agricole?
Tra le ASL che controllano la DIA, gli Ispettorati che fanno collaudi, le SOAT che controllano le concimazioni, la Guardia di Finanza che ogni tanto fa un giro anche lei, gli enti certificatori del bio, dell'arancia rossa, del Globalgap, non vorrei che prima o poi a un incrocio qualcuno si facesse male.
Con molte grazie per l'ospitalità.
Filippo Bottini
Io aggiungerei, visto e considerato che la DIA (Dichiarazione Inizio Attività) fatta così com'è è una F.O.L.L.I.A. (Folle Oppressione Lucida Letale Inconcludente Ammazzaaziende), degli autovelox dietro le "carrate" aziendali, al fine di limitare le velocità dei trattoristi, ai quali imporrei l'uso del casco, delle cinture di sicurezza, di quelle di castità, ed anche l'obbligo di portare con sè l'albero genealogico, regolarmente vistato dal SUALP, dall'ASL e dalla SOAT, ma ovviamente dietro assenso del METAFERT!
non discuto sul complicato reticolo di accertamenti ed indagini a seguito delle varie DIA. Vorrei solo fare una riflessione: l'eccesso di accertamenti, verifiche ed indagini non sono per avventura legati alle procedure di accesso a sovvenzionamenti, prestiti ed elargizioni da parte dell'ente pubblico? In tal caso, come eliminare o garentire che la domanda di contributo non sia preceduta o supportata da una vera e propria attività agricola?Non sarebbe più giusto invece dare un più libero e facile accesso al mutuo per le imprese agricole?
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