La Legge Regionale 28 dicembre 2004, n. 17, Disposizioni programmatiche e finanziarie per l'anno 2005, prevedeva al comma 82 dell’art. 127 “Nella Regione siciliana la commercializzazione al dettaglio e l'impiego di prodotti fitosanitari, coadiuvanti e concimi, come regolamentati dalla legislazione vigente, è consentita esclusivamente previo rilascio di prescrizione da parte di dottori agronomi abilitati all'esercizio della professione ed iscritti in apposito elenco, istituito presso le aziende unità sanitarie locali competenti per territorio. L'istituzione e la tenuta dell'elenco è disciplinata da apposito decreto del Presidente della Regione adottato di concerto con l'Assessore regionale per la sanità e con l'Assessore regionale per l'agricoltura e le foreste, da emanarsi entro 90 giorni dall'entrata in vigore della presente legge. Le aziende unità sanitarie locali sono autorizzate a stipulare apposite convenzioni con i dottori agronomi iscritti nell'elenco di cui al presente comma per l'espletamento delle attività connesse al rilascio della prescrizione dei prodotti di cui trattasi. Ciascuna prescrizione è soggetta al pagamento di un ticket di euro 2,00 secondo quanto stabilito dal decreto di cui al presente comma, il quale prevede, altresì le modalità per il rilascio delle prescrizioni, nonché lo schema delle convenzioni, ivi compreso l'importo dovuto dall'AUSL per il servizio reso in convenzione".
Dopo questa norma il silenzio. Eppure l’Assessore dell’epoca, on.le Innocenzo Leontini (stendiamo un velo pietoso sul suo operato), avrebbe dovuto entro 90 giorni emanare un apposito Decreto per disciplinare la norma ed anche l’elenco degli agronomi abilitati.
Il nulla … il silenzio ha fatto dimenticare questa norma, che a mio parere, invece, è molto importante, poichè disciplinerebbe non solo l’utilizzo dei fitofarmaci, ma ne ridurrebbe l’uso, spesso incontrollato, proprio per la presenza dell’agronomo nei campi.
Ebbene, questa che è una occasione per tanti agronomi, resta silente, volutamente silente; eppure è Legge della nostra Regione. Inapplicata, ma è Legge!!!
Vogliamo farla funzionare?
E stavolta l’appello non è solo rivolto alla Dirigenza assessoriale, ma all’Assessore in persona e agli Ordini Professionali.
Quanto tempo ci vorrà ancora? Non sono bastati 5 anni e tre mesi di silente immobilismo?
Dopo questa norma il silenzio. Eppure l’Assessore dell’epoca, on.le Innocenzo Leontini (stendiamo un velo pietoso sul suo operato), avrebbe dovuto entro 90 giorni emanare un apposito Decreto per disciplinare la norma ed anche l’elenco degli agronomi abilitati.
Il nulla … il silenzio ha fatto dimenticare questa norma, che a mio parere, invece, è molto importante, poichè disciplinerebbe non solo l’utilizzo dei fitofarmaci, ma ne ridurrebbe l’uso, spesso incontrollato, proprio per la presenza dell’agronomo nei campi.
Ebbene, questa che è una occasione per tanti agronomi, resta silente, volutamente silente; eppure è Legge della nostra Regione. Inapplicata, ma è Legge!!!
Vogliamo farla funzionare?
E stavolta l’appello non è solo rivolto alla Dirigenza assessoriale, ma all’Assessore in persona e agli Ordini Professionali.
Quanto tempo ci vorrà ancora? Non sono bastati 5 anni e tre mesi di silente immobilismo?
Una fra le tante incompiute
RispondiEliminaSiamo in mano a dei Signor "nessuno".
RispondiEliminaSia a livello di amministrazione regionale, sia a livello di Ordini professionali.
Medici e veterinari prescrivono i farmaci e che possono essere venduti solo in negozi autorizzati( farmacie) gestiti da personale qualificato(farmacisti).
Un signor chiunque invece è libero di rivolgersi anche ad una semplice ferramenta e comprare dietro consiglio del ferramentista, i prodotti più disparati per risolvere i problemi fitosanitari delle proprie colture. Usandone poi le quantità a sua discrezione in base a quanto si ritiene opportuno metterne.
Non tenendo conto di tempi di carenza e situazioni oggettive e soggettive delle colture.
L'unica cosa che limita un poco l'uso di tali prodotti è il loro prezzo sempre crescente.
In tutte le AUSL sono presenti figure di medici e vetrinari demandati a valutare e esprimersi su tutte le problematiche inerenti l'agricoltura. E gli agronomi? Ad oggi la maggior parte delle persone non ha mai nemmeno sentito il suono di tale parola.
Agronomo? E che cosa è? Una volta spiegato il significato di tale parola il commento finale è "ah bello però....."..."ma non sono tutti impiegati alla regione?"
No quelli sono i laureati in scienze agrarie, gli agronomi sottostiamo alla loro ??????? -non rieso a trovare il termine per esprimere decentemente quello che penso.
Nino
in effetti, un altro balzello per gli agricoltori è proprio quello che ci vuole.
RispondiEliminaLa federazione regionale si sta interessando già da qualche mese, e ha fatto anche alcuni incontri con l'assessore Russo. Però adesso non credo che sia un bel momento per attuare questa misura... gli agricoltori sopportano già tanto...
RispondiEliminaIl punto è che si caricano gli agricoltori di tante incombenze e balzelli inutili, e si trascura(volutamente?) l' avvio di una valida iniziativa a tutela della ns e altrui salute, di gran lunga più utile dei vari Metafert, Direttiva nitrati, e chi più ne ha, più ne metta.
RispondiEliminaProbabilmente, si finirebbe per dare molto fastido alle case produttrici di fitofarmaci, in quanto con la supervisione dei tecnici agricoli super-partes diminuirebbero di gran lunga le quantità di fitofarmaci acquistate dagli agricoltori...
Scusa caro Fabbri, ritengo che la vendita dei fitofarmaci diventerà come la vendita dei medicinali prescritti dai medici, che vanno sempre in viaggio.
RispondiEliminaPerché vanno sempre in viaggio e prescrivono sempre un solo prodotto di quella xxxxx ditta?
A chi parla di balzello vorrei ricordare che la sicurezza alimentare è un diritto per il consumatore ed un dovere per il produttore. Regolamentare questo settore dovrebbe essere il primo step, la normativa comunitaria a breve lo imporrà. La direttiva sull'uso sostenibile degli agrofarmaci introduce provvedimenti finalizzati al potenziamento del monitoraggio e della ricerca, all’informazione e formazione degli utilizzatori nonché alla definizione di interventi specifici sull’uso di questi prodotti. Limitazioni d'uso, controllo delle attrezzature, combinazione tra monitoraggio previsione diagnosi sarà il nuovo approccio per la difesa.
RispondiEliminaVogliamo o no collocarci al posto giusto in questa giunla?
Ciccio Platania
Ovviamente, concordo in pieno con Ciccio Platania...Tuttavia, come dice l' Anonimo, non dovrebbe esserci il rischio che un tecnico agrario si "leghi" ad una determinata Ditta di Agrofarmaci, in quanto potrà indicare semplicemente dosi e principio attivo a ad una determinata concentrazione (al 20%, al 50%, etc).
RispondiEliminaSi spera che la normativa in fase di applicazione tenga conto di questo "particolare" tutt'altro che trascurabile..
Non capisco perchè l'agricoltore attenti alla sicurezza alimentare, mentre l'agronomo invece la persegua. Ma questi agricoltori sono più simili all'uomo o alla bestia?
RispondiEliminaQuello del balzello
A quello del balzello senza nome.
RispondiEliminaLeggi il libro bianco sulla sicurezza alimentare e tutto ciò che ne è scaturito e capirai il motivo.
Ciccio Platania