Tempo fa Gianna Ferretti mi indicò l'iniziativa frutta nelle scuole, promossa dal Ministero per le Risorse Agricole.
Poi l'Assessorato Regionale alle Risorse Agricole ha ripreso l'iniziativa, e proprio in questi giorni in prima pagina campeggia il "logo" dell'iniziativa, peraltro assai lodevole.
Mi piaceva parlarne, ma ... c'è un bel ma!
Ho sollevato la questione nella scuola elementare (a Trecastagni) dove va mia figlia, e mi sono sentito rispondere che ... l'iniziativa riguarda la frutta che va messa nelle "macchinette" (trattasi delle macchinette erogatrici di bevande e snack), e siccome il distributore non è attrezzato, non se ne faceva nulla.
A questo punto ho chiesto di fornire le arance, e ... contate le classi, contati gli alunni, stamane ho raccolto le arance per tutti, e le ho portate a scuola, in modo da distribuirle fra le classi.
L'ho fatto con gran piacere e con un tantino di orgoglio, ma ... l'iniziativa, ripeto lodevole, non è stata studiata e strutturata male?
E se non avessi messo a disposizione le arance per tutta la scuola elementare, per circa 400 bambini, l'iniziativa veniva messa "a mollo"?
Bah!
Caro Corrado il problema è anche un altro e cioè i costi del prodotto per l'acquirente/bambino.
RispondiEliminaTempo fa in una scuola media di Catania è stato fatto quanto previsto e cioè frutta nelle macchine erogatrici (mele, pere, arance ...), il problema è che la gestione non è della scuola ma di chi installa le macchinette e dopo un breve periodo i ragazzini hanno smesso di acquistare 1 frutto a 0,80 / 1,00 € ... come dargli torto?
Perche' su ogni servizio, il margine piu' alto deve essere sempre di chi gestisce e mai di chi produce il bene oggetto del servizio.
RispondiEliminaFinira' che la Sicilia (o forse l'Italia) diventera' un paese dove non si fara' piu' produzione ma esisteranno solo servizi (trasporti, rivendite, supermercati, centricommerciali, etc...)
Delfo Fusillo