Quando mi accingo a progettare una trasformazione fondiaria mi attengo per prima cosa a ricordare agli agricoltori uno dei dettami principali che mi ha insegnato il dott. agr. Vito Sardo: non dobbiamo solo preoccuparci di “dare acqua alle colture” progettando e realizzando un impianto di irrigazione che funzioni con le minor perdite di carico e con le minori differenze di pressione all’interno dello stesso, ma dobbiamo preoccuparci di “come allontanare” le acque in eccesso, quelle invernali, studiando come realizzare gli sgrondi, ed eventualmente accentuando le pendenze, o pensare a metodi alternativi.
Spesso, però, ci scontriamo con realtà che, poi, non ci consentono di realizzare quanto vorremmo perchè mancano le manutenzioni sui canali e sui fossati pubblici, consortili ed anche quelli “condominiali”. E quando ciò avviene tutto il nostro lavoro a monte è inutile, come lo sono i fossi che dovrebbero portare a recapito le acque in eccesso, allontanandole dai terreni interessati:
E … la foto a sinistra … la dice lunga!
Qualche giorno fa l'Agea ha pubblicato una nota con la quale si fregiava di aver pagato 1,83 miliardi di euro ai produttori di tutta Italia. Ebbene: i pagamenti sono stati "da elemosina". Piccole porzioni dell'importo dovuto e i cosiddetti "ecoschemi" (una delle ultime cose strampalate della attuale politica agricola comunitaria) non sono stati pagati. E non è stato pagato nemmeno il premio "bio". Vorrei ricordare all'Agea che siamo al 27 novembre! Agea, dove sei che non ti vedo!
dopo arrivo io
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