Qualche giorno fa l'Agea ha pubblicato una nota con la quale si fregiava di aver pagato 1,83 miliardi di euro ai produttori di tutta Italia. Ebbene: i pagamenti sono stati "da elemosina". Piccole porzioni dell'importo dovuto e i cosiddetti "ecoschemi" (una delle ultime cose strampalate della attuale politica agricola comunitaria) non sono stati pagati. E non è stato pagato nemmeno il premio "bio". Vorrei ricordare all'Agea che siamo al 27 novembre! Agea, dove sei che non ti vedo!
Il blog di Corrado Vigo - agronomo
Ahimè, il Dott. Nobile di...Nobile non ha purtroppo granchè...Ricordo ancora le "comunicazioni ufficiali" dallo spiccato carattere vessatorio e arrogante (al limite della decenza)con cui torturava CIC e Rilevatori per il rispetto di assurde e arbitrarie scadenze temporali. Atteggiamento poi rivelatosi (come volevasi dimostrare) totalmente ingiustificato.
RispondiEliminaDa noi il censimento è partito con notevole ritardo (la prima settimana di dicembre), mentre nel resto d'Italia le operazioni censuarie iniziavano ad ottobre.
RispondiEliminaNei contratti di incarico veniva dato, a noi rilevatori, tempo per ultimare la raccolta dei dati entro il 31 marzo. Il 15 di gennaio fummo informati che bisognava consegnare almeno il 50% dei questionari compilati entro una settimana e che bisognava ultimare le operazioni entro fine mese. Bisognava consegnare il lavoro (non importa come) e basta.
Ci fu data, infine, una proroga al 20 febbraio.
Attendiamo adesso il pagamento di un anticipo pari al 40% del compenso stabilito e per il saldo, probabilmente, dovremo aspettare a novembre. Nel frattempo, le somme destinate per pagare i nostri compensi rimangono depositate in banca, in misteriosa attesa.
Per il riconoscimento di quanto dovuto, abbiamo dovuto emettere fattura a metà maggio e certificare, in diversi modi, la nostra condizione fiscale, previdenziale e professionale (cosa già fatta al momento dell'ingaggio e specificata nei contratti di lavoro).