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Pagamenti Agea

Ricevo da C.G. e pubblico.
Gentile dott. Vigo,
leggo quasi tutti i giorni il suo blog, ho letto anche la sua intervista su "la Sicilia". Sono un giovane che aveva un sogno, fare l'agricoltore, aveva perchè ho capito che questo resterà soltanto un sogno visto come si sono messe le cose, e come si metterano, vedo ancora un lungo periodo nero per l'agricoltura siciliana, visto la classe politica che ci "gestisce"!
Le mando questa mail perchè volevo farle una domanda semplicissima, che fine hanno fatto i pagamenti Agea? Ho letto che l'Agea è commissariata, quindi suppongo che li vedremo col binocolo!!!
La ringrazio per la sua disponibilità, e complimenti per la sua lotta quotidiana, cosa che dovremmo fare tutti noi agricoltori per far valere il nostro lavoro sui campi.
C.G.

Caro C.G.,
innanzi tutto la ringrazio per le parole che riporta nei miei confronti.
La risposta è semplice: l'Agea nonostante sia commissariata prosegue il suo lavoro. I pagamenti dovrebbero restare "fuori" dalle beghe politico/finanziare/amministrative che hanno colpito (e c'era da aspettarselo) l'Agea. I pagamenti del così detto "premio unico" dovrebbero iniziare già dal 1° di ottobre e completarsi entro il 31 dicembre ... se "non saltiamo all'aria" come sta per succedere alla Grecia ...

Commenti

  1. Come si sono messe le cose?
    Mi sono perso qualcosa?

    Se si basa il proprio futuro agricolo sui finanziamenti regionali, si è completamente fuori strada.
    I finanziamenti se vengono, tanto di guadagnato. Ma un'azienda agricola seria deve essere in grado di sostenersi sul mercato a prescindere. Altrimenti meglio dedicarsi ad altro, invece di piangersi addosso.

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  2. Anch' io concordo, ma se hai un credito, e questo in tempo di crisi ti aiuta a "tirare avanti", perchè mi pare che qui si parla solo di crisi del settore o no!!!?? Allora scusatemi, tutte le aziende che "integrano" con i contributi Agea, e tirano aventi .... aziende che una volta fatturavano migliaia di euro...adesso non sono più serie, o non programmano più il futuro , sperando nell'elemosina Agea!!!??
    Forse si sta generalizzando un pò troppo!!
    C.G.

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  3. Non mi pare che il contributo Agea sia stato annullato, o che sarà postergato.
    Il fatto che sia commissariata non vuol dir nulla, già lo fu svariate volte.
    Prima di lanciare allarmi, circostanziamo meglio.

    La mia prima domanda è stata infatti:
    Come si sono messe le cose?
    Mi sono perso qualcosa?

    Se qualcuno generalizza, quello sembri essere tu caro C.G..
    Travolto dalla moda del disfattismo superficiale, populista ed approssimativo.

    L'agricoltura è meno in crisi di molti altri settori, travolti da una crisi economica epocale.
    Anzi per la mia esperienza ritengo che sia ancora uno dei pochi settori dove un giovane che lavora con impegno e dedizione ottiene ancora delle soddisfazioni.

    Non vedo insomma alcun motivo per mollare, anzi sono convinto, e non solo io, che il futuro sarà prospero per l'agricoltura.

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  4. Ma come si fa' a mantenersi sul mercato a prescindere da quelle che devono essere certezze perchè tale è il pagamento unico per chi ne è titolare, tale è l'energia elettrica per chi ha un contratto e viene lasciato quattro cinque mesi senza energia per causa dei furti di cavi elettrici. Se queste cose vengono meno ed un'azienda non ne risente, sicuramente non e gestita da un imprenditore ma da Mandrake

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  5. La mia filosofia forse sbagliata è la seguente:
    Lo Stato non da alcuna certezza.
    Ne mai ne ha data. Anzi quando la da, ti devi preoccupare seriamente.
    Puoi contare solo su te stesso, e se ti va bene e ci sai fare su una rete di relazioni sociali ed economiche, lungo tutto la tua filiera, che ti crei durante la tua attività.
    Sbagliando e prendendo anche fregature nel tempo. Ma c'è ancora tanta gente che lavora seriamente nel nostro settore.
    Insomma lottare sempre, ma con spirito positivo, senza paura della fatica, e con la consapevolezza che non potrai mai cullarti sugli allori.
    E' una sfida continua, ma stimolante. Sempre meglio di fare l'impiegato, per come la vedo io.
    Anche se il posto fisso sembra essere il feticcio della mia generazione.

    P.S. io coltivo cereali, leguminose ed ortaggi, e riesco ad avere una discreta redditività anche senza pagamento unico.
    Per me l'unica cosa veramente importante per la mia attività è la pioggia. E per fortuna negli ultimi anni non è mai mancata.

    Buona fortuna C.G.

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  6. Granduro, mi sembra che chi generalizza sei tu!!! Non tutti coltivano cereali e leguminosi, e non tutti sperano nella pioggia come te. Cmq dalle mie parti, a parte ieri e un pò oggi, non piove dal 15 giugno, cioè tre mesi!!!! Granduro come tu mi insegni, se non hai energia elettrica e non hai acqua dal cielo, coltivare un agrumeto mi pare un pò difficile, far venire un buon prodotto, anche se metti devozione, impegno e dedizione. Vieni dalle mie parti e porta la tua bravura e la tua pioggia, dillo a tutti quelli che ognio giorno lottano con i ladri di cavi, con canaloni rotti, con nottate insonni pre poter dare un pò d'acqua alle piante, vieni qua a dirlo a noi queste cose!! Granduro, generalizzi tu, non vuol dire che se va bene a te con le tue leguminose ,anche senza contributi agea( che cmq sono una miseria per noi)vada bene a tutti!!

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  7. Carissimo
    mio nonno coltivava: agrumi, mandorli, olivi.
    Oggi in azienda da me fai fatica a trovare un albero.
    Molta Flessibilità e poco romanticismo.
    La coltura la sceglie chi conduce l'azienda, non è mica una punizione divina. Se una coltura non è più redditizia, fine, è inutile perseverare, si cambia.

    All'inizio del secolo scorso in Sicilia era diffusissima la canna da zucchero, oggi difficilmente troverai qualcuno in grado di riconoscerla.

    E' più facile cambiare coltura, che sanare il malfunzionamento dello Stato, io credo. O almeno è più pragmatico.
    Poi se tu vuoi continuare ad abbaiare alla luna, durante le notti insonni, sperando che arrivi il risolutore dei tuoi problemi, fai pure, anzi faccio il tifo per te. Temo però che rimarrai sgolato.

    Renditi conto di una cosa, lo Stato italiano ha le pezze in quel posto. Se oggi osservi disservizi, domani sarà molto peggio.
    Rendersi autonomi, quanto e più possibile, questa per me è la strada maestra.

    Però sarei curioso di sapere quali soluzioni proponi tu, magari mi è sfuggito qualcosa.

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  8. Voglio aggiungere che dalle mie parti, gli agricoltori che intendono coltivare in irriguo, consci dell'inaffidabilità delle pubbliche istituzioni, hanno realizzato nel tempo dei laghetti privati per assicurarsi una riserva idrica tale da potere soddisfare la coltura.
    Le aziende meglio strutturate neanche si sognano di impiantare una costosa coltura ortiva senza avere l'acqua da parte.
    Per l'energia usano i motori diesel.

    Io non so in quale oasi felice della Sicilia tu abbia sinora vissuto (suppongo la Piana di Catania), ma la realtà che conosco io, è questa.
    Si deve soltanto prendere atto della situazione. Siamo abbandonati a noi stessi. Meglio così.
    Il Belgio sta risanando le finanze pubbliche senza un governo da 2 anni. Vorrà pur dire qualcosa.

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  9. E come si sostiene da sola, con i vitelli pagati a 400 euro, o con il prezzo del grano che neanche copre le spese, solo chi non possiede un azienda può scrivere queste cose
    siamo seri

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  10. Chiedo a Granoduro, perche non ci da lui i suggerimenti su come fare ad ottenere un reddito accettabile facendo attività agricola (possibilmente facendo granocoltura), anzichè chiedere la soluzione a chi ha difficolta ad andare avanti? Un bilancio entate- uscite riferito ad un ettaro di coltivazione a grano duro sarebbe l'ideale. Io conosco produttori di grano duro che non dico che piangono più degli agrumicoltori o degli allevatori ma se la giocano alla pari. Chiedo scusa se sono un po' duro ma non riesco ad essere più accomodante.

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  11. Il prezzo del grano attuale è invece ottimo.
    Sei evidentemente un incompetente (e non sono duro, ma obiettivo).

    I miei costi colturali diretti su grano duro, l'anno passato, erano pari a 250 €/ha, la mia PLV ad una media di 35 q/ha ed un prezzo di vendita di 25 €/q pari a 875 €/ha.
    Per coltivare un ettaro impiego 5 ore di lavoro.
    Indi per ogni ettaro ho guadagnato 625 €/ha.
    Per ogni giornata di 10 ore guadagno 1650 €/ha.
    A me non sembra male.
    Se poi aggiungi il contributo AGEA, e l'art.68 integri ancor meglio.

    Con altre colture si può guadagnare anche di più, anche con le vituperate leguminose.

    Posso darvi tutte le risposte che desiderate, e siate duri mi raccomando così magari ci capiamo, visto che il mio nick è Granduro.

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  12. Tra poco il blog fa il botto con questi commenti e questi numeri, allora tutti a coltivare grano e mi limito.

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  13. Caro N.N. il blog non fa MAI il botto!
    Il botto ce lo fanno fare le Pubbliche Amministrazioni con richieste pretestuose ed inutili, oltre che dannose!
    Il blog va per la sua strada!

    RispondiElimina
  14. Caro N.N.
    Il grano duro rende bene se fai tutto in proprio (parte intellettuale e manuale), se il prezzo supera i 20€/q, se non stai dietro alle fregnacce che ti raccontano sul seme certificato e sui concimi super efficaci che ti fanno impennare i costi colturali.

    Conosco terzisti che prendono terreno da coltivare a canone di affitto minimo, e coltivano 400 ha per operatore, con minimo sforzo fisico.
    Stai sicuro che non li troverai lamentarsi sul web, sui mali della agricoltura.

    Io mi sono ispirato a loro per l'organizzazione operativa aziendale, funziona e conto di espandere la superficie.

    Per questo mi infastidisce sentire che l'agricoltura sta morendo.
    Sta morendo forse (e non me ne duole) l'agricoltura del possidente o del "viddano".
    Ma ci sono spazi ed opportunità per chi intende affrontarla con una certa professionalità.

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  15. Granduro, tu ti basi sulla forza dei numeri...per carità, grosso modo collima tutto, ma la maggior parte delle aziende agricole siciliane ( ad ordinamento colturale misto, e non quindi specalizzate in colture ceralicole - foraggere)si sognano le estensioni di superficie ai quali tu fai riferimento, anche se condotte da imprenditori "concreti" in quanto non hanno la forza economica per ampliare la base produttiva. Tranne se hanno ereditato grosse estensioni di terreno o hanno fatto ricorso sistematico all' ISMEA; conosco però qualche titolare di azienda acquistata con l' ISMEA che piange a dirotto perchè riesce a stento a pagare le rate del mutuo..tu a quale di queste categorie appartieni, se è lecito? E queste aziende che non hanno la base fondiaria che hai tu, cosa dovrebbero fare senza aiuti di stato? Abbandonare tutto alle sterpaglie e al fuoco? E se fossero tuoi confinanti e il fuoco passasse sui tuoi terreni tu che faresti, li citi in giudizio perchè non hanno saputo coltivare i propri terreni?
    Dobbiamo essere realistici, fin quando vi è frammentazione terriera l' unica ancora di salvezza per le piccole-medie aziende sono gli aiuti comunitari, peraltro istituiti con il fine ultimo, neanche tanto velato, di scoraggiare l' abbandono definitivo delle campagne e, conseguenzialmente, l' avvio di un processo irreversibile di desertificazione.
    Se vogliamo, poi, possiamo anche discutere sulle cause della frammentazione aziendale, ma questa è un' altra storia (e che storia!)

    RispondiElimina
  16. Fabbri
    la mia base aziendale è di 30 ettari.
    Il resto del terreno, non mio, circa 200 ha lo coltivo con varie tipologie di contratto.
    Molti terreni te li danno per coltivarli un anno anche gratuitamente se garantisci il percepimento al proprietario dell'art.68, ad esempio.

    I terzisti che coltivano 400 ha, ne possiedono una minima parte. Sai quanta gente è disinteressata alla coltivazione in cambio di pochi euro/ha? Principalmente ex grandi aziende decadenti. I piccoli bene o male tirano avanti.

    Trovare terreno non è dunque impossibile. Comprarlo invece non è facile. I prezzi si mantengono elevati (anche per colpa del business delle rinnovabili). L'ISMEA era un ottima opportunità, (conosco aziende avanzatissime costituite con ISMEA), oggi dopo un periodo di blocco riparte soltanto per i neo-insedianti, praticamente molto limitata.

    Cosa vuoi che ti dica di più, le tue ulteriori domande sollevano varie questioni partendo da presupposti evidentemente sbagliati e da tuoi pregiudizi di fondo.
    Ma proverò a rispondere ugualmente.


    "tu a quale di queste categorie appartieni, se è lecito? "

    Non ho ereditato nulla, e non ho fatto ricorso ad ISMEA, purtroppo.

    "E queste aziende che non hanno la base fondiaria che hai tu, cosa dovrebbero fare senza aiuti di stato?"

    Dovrebbero acquisire terreno o cambiare attività, o cambiare coltura (alcune ortive rendono bene se ci sai fare anche in superfici ridotte).

    "Abbandonare tutto alle sterpaglie e al fuoco? E se fossero tuoi confinanti e il fuoco passasse sui tuoi terreni tu che faresti, li citi in giudizio perchè non hanno saputo coltivare i propri terreni?"

    In giudizio mai, fossi matto, ho fatto per anni il CTU conosco il sistema.
    Eseguo regolarmente parafuochi nelle zone a rischio, o cerco di acquisire i terreni abbandonati limitrofi.

    Mi sembra di essere realistico, tu invece un pò meno. Ma devo riconoscere che è anche grazie alla sciocca propaganda che riesco a trovare terreno coltivabile a poco prezzo. Quindi ti ringrazio di farti latore di tali argomentazioni.

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  17. Prezzo del grano portato nel magazzino grossista: anno 2011 nel periodo di raccolta ( Maggio Luglio) da 23,8 a 26,2 euro per quintale; anno 2010 nel periodo di raccolta ( Maggio Luglio) da 14,2 a 16,2 euro per quintale ; anno 2009 nel periodo di raccolta ( Maggio Luglio) da 19,4 a 22,6 euro per quintale.
    Dati rilevati da : http://www.ct.camcom.gov.it/quotazione-grano-duro.html

    Ore di lavoro per coltivare un ettaro da 8,45 a 12 ore compresa la raccolta.

    Dati rilevati da: Sgroi F., Fazio V.: L'economia della meccanizzazione nelle aziende cerealicole siciliane. Estratto dal volume “La Filiera del grano duro in Sicilia”, III rapporto; Osservatorio della filiera cerealicola Siciliana. Edizioni Anteprima, Palermo maggio 2007.
    http://www1.inea.it/oea/puglia/pdf/Opuscoli_divulgativi/OpuscoloRICA05/GranoDuro-pag18-19.pdf

    PLV da 28 a 30 q/ha
    Dati rilevati da: http://agricolturaonweb.imagelinenetwork.com/agripiazza/2011/03/31/grano-duro-nel-2011-in-italia-crollano-superfici-e-prodotto-13420.cfm
    http://www1.inea.it/oea/puglia/pdf/Opuscoli_divulgativi/OpuscoloRICA05/GranoDuro-pag18-19.pdf

    Riepilogando nella migliore delle ipotesi:30* 25 = 750 €/ha, guadagno 500 €/ha; in 10 ore si fanno 1,2 ha; il guadagno al giorno è di 600 € contro 1250 € .

    Questo quanto dovevo sempre con diplomazia. Dedicarsi ad altro, piangersi addosso, disfattista, populista, incompetente, “viddanno” non fanno parte della cultura e del modo di esprimersi dei lavoratori del mondo agricolo, perché chi lavora in campagna sa che nonostante la capacità, la dedizione, l’impegno, nelle attività agricole uno più uno fa sempre meno di due e quindi difficilmente fa’ il saputello su tutti gli argomenti ed in tutte le situazioni.

    Ritengo di aver esplicitato il mio pensiero, per cui non farò ulteriori commenti su questo argomento, anche per rispetto di chi gentilmente ci ospita .

    RispondiElimina
  18. 1. Conosco la questione relativa agli innumerevoli seminativi in stato di semiabbandono, e fai bene ad approfittarne, senza dubbio
    2. Il Business delle Rinnovabili (fotovoltaico a terra di grande estensione) è finito da un pezzo, è cominciato per pochi (solo per quelli con esposizioni e altre caratteristiche idonee dei terreni ovvero per il 3-4 % dei terreni collinari) ed è finito a causa delle nuove regole e dell' abbattimento degli incentivi governativi del Quarto conto energia, quindi i costi elevati dei terreni non hanno nulla in realtà a che vedere con gli stessi.
    3.In quanto alle ortive, sei entrato in un campo minato. Le problematiche che ruotano attorno alla coltivazione di ortaggi sono talmente tante e variegate - energia richiesta ,rischi colturali, forti oscillazioni dei prezzi, globalizzazione , etc - al punto che ne rendono fallimentare la coltivazione su superfici inferiori a 30 - 40 Ha interamente meccanizzate. Coloro che si ostinano a produrre ortaggi in condizioni operative diverse da quelle sopra citate vanno incontro - a mio parere - a rischi troppo elevati.
    4. In quanto ai parafuochi, se li pratichi regolarmente sai bene che sono notoriamente inefficaci in presenza di forte vento o della ferma volontà di dare fuoco ovunque
    5. Sull' Ismea, non ho la presunzione di indicare un dato assoluto. Ho solo riferito di esperienze altrui non positive, indubbiamente legate anche a acquisizioni di terreni non idonei per estensione, qualità colturali e/o agronomiche.
    6. Per il resto, non commento. Devo però farti osservare che l' atteggiamento che evidenzi nei confronti dei tuoi interlocutori in questo blog non è corretto. Parlare di pregiudizi altrui ostentando i propri a piene mani esula, ritengo, dagli intenti della discussione in atto.
    In una cosa mi trovi d' accordo: sulle colture non redditizie non bisogna insistere, e si DEVE cambiare, e questo vale, ovviamente anche per gli agrumeti se ne ricorrono i presupposti.

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  19. Fabbri
    Quali sarebbero i miei pregiudizi?
    Io mi riferisco alla realtà che conosco per come la percepisco.
    Posso farti conoscere tante aziende (la mia non è certamente il top)
    che si espandono, che producono, che fanno reddito (e senza avere mai percepito un contributo pubblico), come fanno ad esistere nella realtà di cui parli. Eppure esistono.
    Sbaglio se prendo a riferimento loro, piuttosto che gli agricoltori incapaci per varie ragioni, a cui tu ti riferisci?
    Sbaglio a non piangermi addosso ed a guardare il futuro agricolo con ottimismo?
    Non credo, del resto tornando al vile denaro, e facendo i conti da arido ragioniere, il bilancio gira.

    A Testa di Buggio,
    i miei numeri sono riferiti all'annata precedente (come chiaramente specificato nel commento), ma se vuoi fare una media poliennale, hai dimenticato di inserire il prezzo raggiunto dal grano duro tre anni fa, quando raggiunse i 50 €/q.

    Io coltivo in 5 ore per ha par anno. A meno che il contaore del mio trattore non si sia guastato.

    Mi dispiace se non rientro nei tuoi canoni di agricoltore depresso, ma incredibilmente lo sono tout court, vivo esclusivamente di questo e sono soddisfatto.
    Certamente da come ti esprimi tu invece, è evidente che il mondo agricolo, lo hai visto in cartolina illustrata dell'ottocento.
    Aggiornati!

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  20. Salve a tutti....facciamo così, visto che il sign. Granduro è così bravo( tra i pochi a non lamentarsi della condizione in cui sta l'agricoltura in sicilia) io proporrei una cosa....Sigr Granduro perchè non ci invita tutti a visitare la sua agrienda ... così tagliamo la testa al toro, e finiamo di scrivere numeri su giornate, produzioni, costi, ricavi....vediamo un pò la realta toccandola con mano.... che ne dice lei, e cosa ne dite tutti voi?Io da povero "viddano incompetente" saprei felicissimo di imparare da lei come si coltivano le leguminose, gli ortaggi ( sarei curioso di sapere cosa coltiva, in quale zona li coltiva, a chi li vende e...se non sono troppo invadente vedere magari per iscritto a che prezzo li vende.....vedere le fatture di vendita, non trovare scritto in un blog numeri)....signor Granduro...io sono "viddano" come dice lei...e lo sa me diciamo noi "viddani" dalle mie parti..." U VUOI PPE CORNA...L'UOMO PER LA PAROLA"...ora ....dopo tutte queste sue parole....mi faccia, e ci faccia vedere che lei è un uomo!!!!!....io non sono bravo come lei a scrivere e mi dispiace se non sono stato chiaro nell'esprimere il mio concetto...P.s sono l'anonimo che aveva chiesto delucidazioni sui contributi Agea

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  21. ...Un'altra casa....penso che lei sia un Tecnico del settore, spesso leggo il blog del dott. Vigo...lui non si è mai permesso di dire quello che ha detto lei in questi Post....questa è la differenza tra chi vuole risolvere i problemi che ci sono oggi in agricoltura e lei!!! Mi faccia capire allora tutte le problematiche trattate sul blog sono solo frutta di pianti e incompetenze di noi agricoltori!!!???....Passo e CHIUDO

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  22. C.G.
    quando vuoi sei il benvenuto!
    nel mio blog trovi la mail.

    RispondiElimina
  23. Gli amici interessati dalle vicende agricole italiane è siciliane guardino questo video tratto da presa diretta di domenica 9/10/2011
    http://www.youtube.com/watch?v=K7_nN3TsGM4
    Buona visione

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