Il 27 maggio scorso, allorquando mi trovai in Commissione Agricoltura dell'Unione Europea, fra i vari punti all'ordine del giorno c'era proprio "l'esame" delle produzioni agrumicole, e proprio lì, ma proprio perchè nessuno diffonde i dati, vennero resi noti i dati dei quantitativi e dei flussi che l'import/export genera.
Proprio lì ho appreso del perchè il mercato Russo, e quello dei paesi ad esso collegati, non rappresenta più per la Sicilia una "grossa valvola di sfogo"; infatti un tempo buona parte delle arance pigmentate e dei limoni partivano alla volta dei paesi facenti parte dell'ex Unione Sovietica.
Ebbene ... la Russia ed i paesi ad essa collegati, o riconducibili politicamente, ormai vengono riforniti dalle produzioni agrumicole, sia di arance/mandarini che limoni, provenienti dalla Turchia, che nell'ultimo decennio ha realizzato (probabilmente in vista di questi accordi commerciali) molti impianti agrumicoli.
Da sottolineare, pure, che la Turchia produce a prezzi che noi ci sogniamo e con i quali non possiamo fare concorrenza ... e l'Europa ... lo sa!
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