21 luglio, 2013

La follia della ritenuta d'acconto 2°

Sarà che siamo in un periodo di "pagamento di tasse", ma il post di ieri sulla ritenuta d'acconto ha sollevato una problematica scottante, per tutti noi professionisti.
Pubblico alcuni dei commenti che sono stati fatti su Facebook.

- dott. agr. Fernando Antonio Di Chio mi trovi pienamente d'accordo per me è una lite continua con la commercialista.....ho persino provato a versarla io al posto del cliente trattenendola e la commercialista si è arrabbiata perché mi ha detto che non posso essere io a versarla per loro.........un incubo Corrado e poi come dici tu un anticipo sulle tasse che dobbiamo pagare...........

- avv. Totò Castrogiovanni Ciao Corrado, a me è successo...e sono rimasto cornuto e mazziato...la solerte Agenzia non ha voluto sentire ragioni...il colmo è che, per quanto ho capito, la mia cliente aveva versato la ritenuta...!!!!!....ma aveva dimenticato di presentare il modello 770....

- p.a. Fabrizio La Carrubba Personalmente non ne posso più di fare l' esattore...sono anche costretto da andare dai commercialisti dei miei clienti per richiedere la certificazione, e spesso mi sento dire "ma tanto non c'è fretta, non si fida dell' esecuzione del versamento?".
Qualcuno deve fare qualcosa.
Mi è anche capitato che il cliente mi dichiari apertamente di non volere pagare la ritenuta, quindi se "devo" emettere la fattura la ritenuta devo pagarla io per conto suo...!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

- dott. agr. Pietro Glorioso ho provato a farmi dare l'importo della ritenuta al pagamento della fattura e pagarla io per loro, poi dare la ricevuta al cliente e lui adempiere agli obblighi del 770 etc...forse capiscono che così si paga come se fosse l'IVA

- dott. Salvatore Spitaleri addirittura una ritenuta versata ma non inserita nel 770 si è dovuta pagarla due volte

- dott. agr. Alessandro Perricone Caro Corrado hai espresso molto bene la complessa vicenda della ritenuta d'acconto che da tempo discuto col mio commercialista in quanto anche io sostengo che è una ingiustizia non indifferente nei confronti di chi "emette" le fatture. Purtroppo lo Stato preferisce accanirsi o rivolgersi dove il terreno è morbido e cioè verso l'onesto e non al contrario. Speriamo che gli organi competenti agiscano anche se ne dubito perchè questa problematica la conoscono bene da tempo.

3 commenti:

  1. Il problema della ritenuta non pagata va risolta nel momento del pagamento della fattura che deve essere fatto con assegno o bonifico in modo tale da dimostrare il pagamento. In questa maniera il fisco va a cercare il mancato pagamento al cliente e non al professionista. Se non c'è la dimostrazione il professionista è costretto a pagare, e si incorre nella doppia imposizione che dovrà essere affronta in un secondo momento.

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    1. La tracciabilita' del pagamento e' gia' obbligatoria per legge su tutti I paganenti al di sopra di euro 1000 e purtroppo non esime dall obbligo per I'll professionista di esibire la prova del versamento della R.A.in caso di controlli. La questione purtroppo temo che possa essere risolta solo con un intervento legislativo...

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  2. LIBERATECI DALLA RITENUTA D'ACCONTO
    Per Wikipiedia la ritenuta d'acconto è una trattenuta su un compenso assoggettato a tassazione corrisposto da un soggetto, denominato "sostituto d'imposta" , nei confronti di un altro soggetto, detto "percipiente". È un concetto utilizzato in un numero limitato di paesi tra i quali, oltre all'Italia, la Spagna e il Portogallo. Di norma viene applicata dal sostituto d'imposta alle fatture di acquisto di servizi e di prestazioni di lavoro autonomo e dipendente. In rare eccezioni, come in Spagna per gli affitti a non residenti, si applica anche alle fatture di vendita. Già dalla definizione si potrebbe intuire l'opportunità di semplificare, cosa che SIVeLP propone da anni. Per i chi è alle prese con le denuncie dei redditi, rientra tra i meccanismi contorti che affliggono il popolo delle partite iva. Uno dei più odiosi, la "ritenuta d'acconto", cioè quel versamento che i nostri clienti "sostituti d'imposta" devono fare all'erario in nostra vece, di solito entro il 16° giorno del mese successivo al pagamento. Fonte di errori, costi, dimenticanze. Se questa procedura può essere vantaggiosa per lo Stato quando si tratta di cifre consistenti (incassa prima), è estremamente complessa da applicare per prestazioni minori. Adempimenti insensati, bonifici, ricevute da conservare. Per piccole cifre -come la visita da poche decine di euro del medico veterinario- è più costosa la burocrazia cui la ritenuta d'acconto ci costringe, che l'importo da versare. Un'idea semplice per chi si occupa di semplificazione, con lo scopo di rendere più facile lavorare in Italia. A costo zero per lo Stato.

    Pagare le tasse è un dovere, farlo in modo semplice dovrebbe essere un diritto.



    http://www.comunicati.net/comunicati/societa_civile/associazioni/varie/288473.html

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