21 luglio, 2013

Sull'abigeato

Ricevo dal sig. Iano Falcone della Cooperativa "Giovanni Verga" di Vizzini e pubblico.
In riferimento alla iniziativa di promuovere nuove norme di intervento sull’agricoltura, si vuole sottoporre alla  attenzione comune alcune nuove norme di tutela nelle attività agricole. In modo particolare per la incolumità degli operatori e/o proprietari dei fondi, ma anche per uno sviluppo socio-economico delle popolazioni rurali.


E’ ormai luogo comune che, a causa dei continui furti di  attrezzature, prodotti agricoli, animali, carburante, di ripetuti scassi in abitazioni rurali, continue intrusione di animali su fondi altrui per pascolo abusivo o per transumanza, continui episodi di incendi  sui macchinari o sulle scorte e derrate agricole, si senta dire che “prima o poi ci scappa il morto”. E’ infatti così succede sempre più frequentemente in tutte le regioni d’Italia. Nei vari giornali parecchie pagine sono ormai  impegnate quotidianamente per dare divulgazione di tali  tristi fatti.
In un momento di crisi economica come quello corrente, crediamo che l’agricoltura, quale attività primaria dell’uomo, possa dare una soluzione occupazionale ed economica assai importante, non solo per i giovani inoccupati, ma anche per coloro che in età più avanzata o in pensione vogliono vivere nelle campagne  per occuparsi del loro piccolo podere.
Ma la presenza della criminalità organizzata, o la micro criminalità individuale, familiare o di piccoli clan, ormai scoraggia qualsiasi avvicinamento alle campagne e alle attività agricole, non solo come sbocco occupazionale ed economico, ma anche come luogo di turismo o di svago naturale. 
A nostro parere occorre pertanto mettere in atto diversi interventi pubblici e privati, una maggiore disponibilità di risorse economiche, di uomini, mezzi e poteri, atti ad esercitare una più efficace azione di controllo e  tutela, al fine di favorire il ripopolamento delle campagne.
A tal proposito bisogna emanare una legge che:
- sanzioni fortemente comportamenti ed attività illegali;
- dia maggiori poteri di controllo e sanzionatori alle forze di polizia (Corpo forestale, VV.UU. , Carabinieri, Finanza, nonché agli Ispettorati del Lavoro, ai veterinari,  ecc. ;
- garantisca la incolumità dei propri dipendenti dalle intimidazioni o pressioni esercitate dai  soggetti locali, demandando le azioni ispettive e sanzionatorie a dipendenti o corpi di altre  province o regioni;
-  modifichi norme legislative che inaspriscano pene e sanzioni ai recidivi; 
-  imponga norme amministrative e sanitarie più efficaci per la costituzione di pseude aziende  zootecniche;
- obblighi i Comuni ad esercitare dei controlli sui propri terreni demaniali;
- stimoli azioni di collaborazione fra i vari operatori e proprietari agricoli;
- autorizzi l’uso di mezzi o interventi di difesa attiva e passiva ai detentori di fondi e ai titolari di imprese contro l’intrusione di cose od animali  nelle proprie aziende;
- incentivi la realizzazione di opere o manufatti per la salvaguardia dei propri terreni ed  aziende;
- divulghi una nuova concezione culturale del valore degli alberi , degli animali e della natura;

 Per quanto sopra esposto, sono stati elencati diversi punti, senza alcun ordine prioritario ed ancora da coordinare fra loro, che cercano di esprimere in modo un po’ più approfondito le varie azioni che una nuova legge quadro dovrebbe prevedere.
Consapevoli che la materia necessita di una apposita discussione, approfondimento, ricerca e confronto con altri organismi, province e regioni, si è voluto cogliere l’occasione di questo primo appuntamento, nella speranza che altri momenti e sedi abbiano luogo.

PUNTI VARI POSSIBILI PER EMARGINARE O LIMITARE IL FENOMENO

1.     Abolire gli allevamenti che al netto dei contributi agricoli  non abbiano una giustificazione in termini di reddito e di produzione lorda vendibile. In mancanza di risultato economico sarebbe chiara la funzione di attività di copertura di altre attività illecite.
2.     Abolire gli allevamenti dove non sono assicurati agli animali le condizioni minime di benessere in termini alimentari e sanitari;
3.      Interventi legislativi tesi ad impedire la polverizzazione della proprietà terriera al fine di privilegiare la funzione economico produttiva delle aziende anche attraverso una riforma del diritto successorio al pari del Maso Chiuso.
4.     Rivedere l’istituto dell’usucapione che ha quasi sempre favorito i prepotenti;
5.     Abolire tutti gli allevamenti che non hanno una giustificata base aziendale o di proprietà, o con altri tipi di contratti regolarmente redatti e registrati con atti pubblici.
6.     Inasprire le sanzioni pecuniarie e detentive per i reati connessi all’attività zootecnica a partire dal pascolo abusivo, dal danneggiamento, dalla custodia degli armenti;
7.     Istituire la procedibilità d’ufficio anche a quei reati connessi che oggi richiedono la querela della persona offesa perché così nessuno presenta querela per paura e che nel caso l’avesse presentata, su minaccia, è costretta a rimetterla;
8.     Sospendere i contributi pubblici per 3-5-7-10 anni in caso di denunce per le fattispecie legate all’attività zootecnica e per i reati contro il patrimonio e contro le persone;
9.     Prevedere la confisca del bestiame con la condanna definitiva passata in giudicato;
10.     Prevedere per una quota dal 60% in su, la coltivazione del foraggio in azienda.
11.      Microchippatura di tutti gli animali, compresi quelli appartenenti alle aziende indenni;
12.      Intensificare i controlli riguardanti l’identificazione dei capi e lo stato sanitario degli allevamenti. I controlli effettuati insieme alla finanza per i riflessi fiscali connessi devono essere eseguiti da veterinari di altre province perché anche i veterinari indigeni sono “condizionati”.
13.      Intensificare i controlli nelle macellerie, in particolare in quelle gestite direttamente dagli allevatori (macellerie agricole;
14.      Istituire uffici sanitari fissi presso i mattatoi coadiuvati dall’esercito.
15.      Autorizzare l’uso di trappole per animali di grossa taglia: ovi-caprini, cavalli, bovini, suini, nonché l’uso di materiale chimico o fisico che possa permettere l’ identificazione degli animali introdotti illegalmente sui fondi altrui;
16.      Vietare la transumanza di animali fuori dal proprio allevamento;
17.      Ogni allevamento deve essere ben delimitato e costituire un unico appezzamento agricolo ove svolgere l’allevamento;
18.      I terreni devono essere regolarmente registrati e una copia deve essere depositata presso le forze dell’ordine (forestale, vigili urbani, carabinieri, finanzieri, ecc) nonché essere di facile accesso e conoscenza di privati;
19.      Maggiori controlli periodici da parte di organi della pubblica amministrazione (c.f., vv.uu. cc., finanza, ispettorato del lavoro, veterinari, ecc ) provenienti da altre province per verificare la conformità dell’allevamento alle norme sanitarie sugli animali, alle norme  del lavoro e della sicurezza degli addetti, alle norme di contabilità, finanza ed amministrative,  ecc;
20.      Incentivare la delimitazione dei terreni con la costruzione di muretti a secco, o in altro modo, di carattere stabile,  a differenza della recinzione in filo spinato o rete metallica, che impedisca l’accesso di animali per il pascolo abusivo;
21.      Qualora il proprietario di un fondo trovi degli animali non suoi, lo stesso previa denuncia alle autorità e passati alcuni giorni senza che alcuno rivendichi la scomparsa o il furto, può disporre degli stessi animali per la vendita o il governo, o la donazione per fini di pubblica utilità con oneri a carico del comune;
22.      Obbligare i comuni ad un riordino delle concessione delle terre demaniali, favorire lo scambio fra gli affittuari, al fine della costituzione di appezzamenti costituenti un corpo unico, utili alle varie attività agricole o zootecniche;
23.      Inasprire le sanzioni ai soggetti condannati per pascolo abusivo;
24.      Dare priorità alle denuncia di ritrovamento di animali per pascolo abusivo, dal momento della denuncia alla destinazione degli animali;
25.      Aumentare i compiti e i poteri del corpo forestale e dei vigili urbani in materia di pascolo abusivo e di furti nelle campagne;
26.      Gli allevatori denunciati per pascolo o furto in campagna decadono per anni 3 0 5 dalla possibilità di accedere ai contributi dell’Agea;
27.      Obbligare i comuni alla verifica di indebiti riscossioni di contributi Agea da parte di persone che non hanno legittimo diritto sui terreni;
28.      Vietare la transumanza di animali per pascolo da una contrada a un’altra. Qualora ciò fosse necessario, occorrerà utilizzare idonei automezzi;
29.      Vietare l’allevamento brado o stagionale al di fuori del proprio corpo aziendale;
30.      Divulgare il concetto che un albero vale più di un animale di allevamento, e che pertanto nelle varie controversie legali sarà data priorità di difesa  e di assoluzione all’albero;
31.      Vietare la concessione di contributi, licenze di guida, autorizzazioni  varie per attivare una azienda zootecnica alle persone recidive per furti, pascolo abusivo, intimidazioni o minacce, ecc;
32.      Incentivare mediante contributi in conto capitale l’uso di tecnologie e/o sistemi di sorveglianza varie nelle aziende e nei fondi agricoli al fine di prevenire il furto e il pascolo abusivo;
Queste ed altre azioni possono debellare gran parte dei problemi esposti che si traducono in allarme sociale, criminalità più o meno organizzata, bassissima qualità della vita, sottosviluppo, spopolamento, abbandono, emarginazione,  ecc. 
Pertanto in questa sede si può sintetizzare la richiesta di intervento alla Regione come:
L’emanazione di una nuova legge organica in agricoltura che preveda diversi interventi pubblici e privati, una maggiore disponibilità di risorse economiche, di uomini, mezzi e poteri da conferire ai corpi di polizia in sinergia fra loro,  atti ad esercitare una più efficace azione di controllo e  tutela, per garantire lo svolgimento di attività economiche ed occupazionali e l’incolumità dei vari operatori, nonché favorire il ripopolamento delle campagne e la salvaguardia degli ambienti naturali.

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