25 novembre, 2014

Appesi ad un filo

Ieri mattina mentre mi recavo a Palermo per una serie di incontri istituzionali, ho potuto vedere sulla carreggiata opposta alla mia, nei primi chilometri dell'autostrada Catania - Palermo, il camion che ha investito in pieno un mezzo di soccorso, provocando la morte del conducente di quest'ultimo.
Erano al lavoro Polizia, Vigili del Fuoco, Anas, ecc.
Incredibile: si esce di casa per lavorare e non si torna più ...
Ma ieri pomeriggio, ecco che ne apprendo un'altra: una donna a Palermo getta nel cassonetto la propria figlia neonata, credendola morta.
La neonata non era mora, ma è morta lì!
Due fatti di cronaca, due vite spezzate, la prima a nemmeno metà della propria "strada", l'altra stroncata nelle prime ore della propria esistenza.
Oggi voglio ricordare queste due vittime inconsapevoli; ed il punto interrogativo è d'obbligo:
perchè tutto ciò?

2 commenti:

  1. Egregio Dott. Le risposte al suo interrogativo possono essere molteplici, ed equamente plausibili, tutto dipende da chi si pone la domanda. Dipende dal grado di cultura, dall'essere o meno credente, quale religione professa, insomma una domanda del genere è come un'equazione matematica di grado diverso da 1. Si possono avere tante soluzioni per quanto è il grado della funzione, con la possibilità di imbattersi anche in risultati coincidenti e forme di indeterminazione. Un cristiano sosterrà che tutto fa parte di un'incomprensibile disegno divino, un agnostico si limiterá alla coincidenza e alla tragica fatalità. Un induista dirà che si tratta di uno sconto di karma per malefici fatti in vite passate ...... e così via. Come vede non esiste una sola risposta alla sua domanda.
    Dopo questo la lascio alla sua giornata e al suo lavoro senza non prima averle fatto io una domanda: "perché si chiede quanto già in fondo sa??"

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  2. È una domanda retorica, caro Ciccio, che potrebbe trovare delle spiegazioni logiche che invitano a riflessioni razionali e ponderate
    1) La Cattiva manutenzione di una trazzera qual è la Catania Palermo, che non ha nulla da invidiare alle più blasonate e rinomate strade interpoderali del nostro comprensorio, potrebbe essere una spiegazione.
    Percorrere quella autostrada? è una impresa ardua e da segno della croce
    Crisi economica o meglio povertà nel secondo caso.
    Mentre per il primo tragico evento ci si può anche aggrappare a un misto di negligenza, fatalità e di scarsa manutenzione stradale, nel secondo tragico evento non ci sono alibi.
    Se è vero che l'Italia ha un cuore così grande da accogliere gli immigrati pagandoli a colpi di moneta sonante in strutture recettive a disposizione 24 ore su 24, è vero anche che la crisi e le tasse a uffa hanno stretto ormai un carpio attorno al collo del ceto medio che è diventato povero e indigente. Questa la mia chiave di lettura.

    In Italia le cose girano sempre al contrario. Tutto ruota alla rovescia e si è costretti a rincorrere l'impossibile. E la tensione sociale si alza sempre di più!!!

    Speriamo in bene.

    Saluti

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