Leggiamo sui quotidiani la "conquista" di un calo del prezzo dei carburanti di 1,5 centesimi al litro.
In questi giorni il prezzo del petrolio è crollato moltissimo, ed ieri era quotato a 66,15 dollari al barile. Alla pompa il gasolio si attesta intorno a 1,47-1,53 euro al litro.
Però a luglio, come si evince dal grafico, il prezzo del petrolio era di 102, 07 dollari al barile, ed alla pompa il gasolio era a 1,55-1,60 euro al litro.
Come al solito non si comprende come ad un calo del prezzo del petrolio di circa il 35% corrisponda, invece, un calo del prezzo dei carburanti alla pompa di circa il 5%.
Che significano questi cali "differenziati"???
E nel frattempo il Fisco incassa un sacco di soldi, così come si vede dalla differenziazione dei prezzi indicati sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico.
Egregio Dott anziché "differenziati" li chiamerei differenziali.
RispondiEliminaLa spiegazione di questi differenziali nei prezzi dei carburanti è politico oltre che economico. Siamo nel bel mezzo di una guerra del petrolio e come nel 1990 gli scenari si ripetono, cambiano in parte solo gli attori del conflitto. Il crollo del prezzo del greggio non sta dipendendo dalla legge di mercato nel rapporto tra domanda e offerta ma da un attacco economico speculativo di alcuni paesi nei confronti di altri. Ora, poiché le economie di molti paesi, compresa l'Italia, sono sensibili alle oscillazioni dei prezzi dei carburanti, diminuire o aumentare il costo della benzina o di un qualsiasi altro derivato, direttamente in funzione al prezzo del greggio farebbe saltare ogni più equilibrata programmazione economica del paese, con tutto quello che ne consegue. Pertanto un'oscillazione "viscosa" dei prezzi non è da criticare in quanto attudisce eventuali imprevedibili e repentini variazioni di tendenza dei prezzi. Anche se solo in apparenza tutto questo possa essere visto come una "truffa" da parte dello Stato.
P.s. con questo non voglio dire che il prezzo dei carburanti oggi sia equo. Le accise sono troppe e fungono solo da bancomat a copertura di scelte politiche di propaganda