Nemmeno le api hanno pace!
Un coleottero, infatti, sta decimando gli alveari.
Il coleottero è l'Aethina tumida, ed è stato introdotto nel nostro ambiente in seguito alla grande movimentazione delle merci "globalizzate".
Sono stati segnalati alcuni focolai in Calabria, ma l'allarme fra gli apicoltori è massimo.
E ... la globalizzazione selvaggia ... ha portato anche questa "novità".
Egregio Dott. non soltanto l'Aethina tumida, che in fondo nel suo paese di origine (guarda caso il Sudafrica) è considerato un problema marginale, per la razza di api che coltivano. Ma ben più gravi malattie di origine virale insidiano gli alveari. La comunità scientifica (quella non dipendente dalle case farmaceutiche) di tutto il mondo concorda che l'aumento di queste patologie nelle api deriva dalla modificazione genetica di alcuni virus, dovuta all'uso e abuso di determinati fitofarmaci utilizzati in agricoltura.
RispondiEliminaL’azione di insetticidi appartenenti alla famiglia dei neonicotinoidi molto usati per il controllo di insetti fitofagi ( clothianidin, Imidacloprid, Clothianidin e Thiamethoxam per citarne alcuni), hanno il potere di alterare l’equilibrio tra il sistema immunitario delle api e virus patogeni, sviluppando malattie come la paralisi cronica ecc.
Purtroppo questo tipo di alterazione genetica sta avvenendo anche in virus potenzialmente pericolosi per l'uomo, generando "super virus" capaci di resistere ai più innovativi formulati antibiotici.
La predizione attribuita ad Albert Einstein "Quando spariranno le api all’umanità resteranno quattro anni di vita”, bisogna farci pensare seriamente e ad intervenire precipitevolissimevolmente ai ripari, al di là di quanto, a suon di studi di parte e carte bollate, sostengono le case produttrici di fitofarmaci.
Dimenticavo di aggiungere a quanto di cui sopra:
EliminaNella speranza che il commento non venga letto dal un dr. Coniglione di turno, malgrado spesso snobbano la lettura dei Blog, e ci venga a fare una lectio magistralis elencandoci alfabeticamente le inesattezze. Mettendo a nudo la chiara confusione che fanno, tra ciò che è consentito dalla norma utilizzare e la tossicità che ha sul vivente, in funzione del tempo, ingerire determinati prodotti di sintesi anche in minime quantità apparentemente tollerabili.
Pertanto consiglio lo studio de " Il principio del minimo stimolo nella dinamica dell’organismo vivente (Margherita Tosi ed Emilio Del Giudice)"
Povere api! Anche per loro è diventato assai difficile vivere. Il guaio vero e proprio è che senza di loro, siamo noi a rischio!?! C'è da essere veramente molto preoccupati, ma ai poteri forti, interessa solo massimizzare i profitti, infischiandosene della variabilità genetica e dell'agricoltura ecosostenibile!
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