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Inizio commercializzazione dell'Arancia Rossa di Sicilia IGP

Ricevo dal Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP e pubblico.

Arancia Rossa di Sicilia Igp, a Gennaio il via alla campagna di commercializzazione del frutto pigmentato.

Il nuovo Anno porterà nelle tavole dei consumatori la produzione dell'arancia rossa di Sicilia Igp. Tra qualche giorno prenderà il via la campagna di commercializzazione del frutto pigmentato come stabilito dal cda del Consorzio di Tutela nel corso della riunione del 19 dicembre. Il "moro" sarà il vendita dal 7 gennaio, il "tarocco" dal 10, mentre per il "sanguinello" occorrerà aspettare qualche settimana. La decisione del consiglio di amministrazione segue il criterio di maturazione del frutto così come prevede il disciplinare di produzione.

Secondo gli esperti, quella di quest'anno, sarà una campagna agrumicola dai volumi ridotti a causa degli eventi atmosferici. Inoltre Il caldo prolungato non ha favorito ancora la giusta maturazione del frutto. Da qui la necessità di posticipare la data d’inizio della vendita delle arance rosse ad indicazione geografica protetta.

"Le miti condizioni meteorologiche stanno ritardando la pigmentazione delle arance - ha affermato Luca Ferlito presidente del Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia. In questi giorni sono stati effettuati sopralluoghi congiunti da esperti tecnici e commerciali in diverse aree agrumetate per valutare i livelli di maturazione delle arance rosse definiti nel disciplinare di produzione. Di conseguenza il consiglio di amministrazione con il supporto di alcuni confezionatori, che negli anni passati hanno commercializzato volumi significativi di arancia rossa, hanno stabilito congiuntamente le date di avvio della commercializzazione. Un segno inequivocabile di unione d’intenti ampiamente condivisa dalla base".

Intanto la decisione di vendere ai consumatori le arance di piccolo calibro in retine ha avuto il via libera oltre che dal Ministero, dall'Istituto centrale della qualità per la repressione frodi che ha approvato il piano dei controlli. Spiega ancora Ferlito: "Tra breve l'organismo di controllo Check Fruit emanerà le direttive e le prescrizioni per la imminente campagna che riguarda la vendita delle arance in retina. Ferlito sottolinea infine che, per quanto riguarda l'approvazione del nuovo statuto e il relativo riconoscimento, in questi giorni il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali darà luogo all'emissione del decreto di riconoscimento da parte del responsabile della direzione del servizio qualità del Mipaaf. 


-- 
Cordiali Saluti.

Gianluca Ferlito
         Presidente
       Consorzio di Tutela
"Arancia Rossa di Sicilia IGP"                    
Via San Giuseppe la Rena 30/B
95121 CATANIA CT
Tel\Fax +39.095.7232990

www.tutelaaranciarossa.it
E-Mail: consorzioditutelaaranciarossadisiciliaigp@arubapec.it
 
              aranciarossadisicilia@gmail.com
 

Commenti

  1. Volevo solo dire che una ditta di palagonia a 20 giorni che ha raccolto il moro da me!!! Sig ferlito sappiamo tutto stiamo provvedendo alle foto hiihihAnche di compra le arance negli agrumeti

    RispondiElimina
  2. La data di inizio a cui s fa riferimento nel comunicato si riferisce a quelle commercializzate come "Arancia rossa di Sicilia i.g.p.", se un commerciante le commercializza come semplici arance non i.g.p. può commercializzarle quando vuole... sempre sperando che il suo buon senso e la sua correttezza gli impediscano di inviare prodotto non corrispondente ad uno standard qualitativo quanto meno decente in relazione ai parametri organolettici e merceologici...
    Nel caso invece si abbia notizia di una commercializzazione i.g.p. ante data, le segnalazioni sono non solo ben accette ma auspicabili: il settore agrumicolo in Sicilia è così vasto e frammentato che abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti per proteggere e far progredire l' i.g.p. Arancia Rossa di Sicilia...

    Mario Mangano
    (produttore agrumicolo e consigliere del consorzio di tutela)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gentile Sig Mangano (e.p.c al Presidente del Consorzio dr. Ferlito) pleonastico sottolineare che la data del comunicato è riferita alla data di inizio stabilita per la commercializzazione del prodotto, la vera ANOMALIA sta nel fatto che sono autorizzati ad utilizzare a piacimento il marchio IGP i commercianti iscritti al consorzio. Fermo restando il beneficio del dubbio sull'onestà e buonafede del commerciante, chi garantisce il consumatore che:
      - la merce che sta acquistando provenga dalle zone delimitate nelle planimetrie 1:25000 così come allegate nel disciplinare del consorzio?
      - le qualità organolettiche sono conformi a quanto riporta art. 6 del suddetto disciplinare? Ed in particolar modo al grado zuccherino?. (faccio notare che, mi è capitato personalmente, molti frutti messi in bella vista sui banchi dei supermercati (soprattutto fuori Sicilia) con marchio IGP se pur dal punto di vista della pezzatura e colore risultavano accettabili il sapore non rientrava sicuramente nei limiti standard del disciplinare. E chi come me nelle vene gli scorre “clorofilla”, non ha bisogno di rifrattometri per stabilirlo ). Nella più "onesta" delle ipotesi, molto probabile raccolte anticipatamente da zone non particolarmente vocate ma comunque commercializzate con marchio IGP per soddisfare la richiesta del cliente. Questo certamente a discapito della qualità certificata, e a nocumento della credibilità del Consorzio.
      Pertanto ritengo, a mio modesto parere, che debba essere riveduta la norma nel disciplinare che dia la possibilità di marchiare ad arbitrio il prodotto i commercianti. Ciò dovrà essere possibile se debitamente supportati da un attestato rilasciato dal produttore (consorziato) dove attesti; nome, località, quantità conferita e cultivar. Dati che dovranno seguire la merce dalla campagna alla tavola del consumatore.
      E a fine campagna, tanto per dissuadere qualche furbacchione, il commerciante che tratta prodotto IGP, deve essere in obbligo di fornire al consorzio quanta merce certificata in lordo ha acquistato, specificando da chi, e quanta ne ha commercializzato a marchio IGP. Solo così si potrà avere un chiaro quadro dei volumi trattati. E dato che a breve sarà possibile poter vendere con marchio IGP i piccoli calibri in retine i calcoli saranno ancora più semplici se non mnemonici.
      Un po di buonsenso e trasparenza aiuta tutti.
      Buon lavoro

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    2. Forse non sono stato chiaro: chi fa parte del consorzio di tutela e vuole spedire prodotto i.g.p. deve sottostare alle regole, richiedere il quantitativo di bollini di cui ritiene di aver bisogno e al placet dell'organismo certificatore che controlla altresì la tracciabilità ed i quantitativi prodotti nonché l'uso dei bollini assegnati alla singola azienda di commercializzazione; se invece vuole spedire prodotto non marchiato i.g.p., in base alle leggi vigenti, il commerciante non deve sottostare a nulla ma solo alle normali norme di commercializzazione.
      Naturalmente diverso è il caso di frodi e contraffazioni che, in quanto tali, non sono certo controllate e regolamentate ma possono solo essere scoperte e denunciate alle autorità competenti...
      P.S.
      Il controllo dei quantitativi di merce i.g.p. dalla produzione alla commercializzazione e dei relativi documenti contabili è uno dei compiti dell'ente di certificazione insieme all'esame di campioni di prodotto nei vari lotti presso le aziende di commercializzazione; i dati numerici acquisiti e le risultanze dei controlli vengono regolarmente trasmessi dall'ente certificatore al Consorzio di Tutela.

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    3. Vero è quanto lei scrive, questa è la prassi vigente. Ma forse non mi sono spiegato bene io è proprio questa che deve essere riveduta, per una maggior tutela del prodotto e della credibilità del marchio, dato il susseguirsi di segnalazioni. (le ricordo che anche l’anno scorso si sono verificati dei casi dubbi e ne può trovare traccia anche in qualche datato post di questo Blog). E non tralasci di prendere atto della mia personale esperienza nell’aver trovato diverse volte (ancora non quest’anno) sui banchi di vendita arance fortemente aspre dal bassissimo quantitativo zuccherino, e dalla buccia rozza, di sicuro non conformi agli standard qualitativi, e, (ma questo non posso dimostrarlo anche se ne sono convinto), provenienti da areali al di fuori delle zone perimetrate. Il consorzio deve tutelare non essere solo preposto ad elargire titoli nobiliari a guisa d’oracolo, anche se “l’oracolo” è l'Organismo Certificatore che ogni tanto e a campione si fa una “passeggiata” nei magazzini. La faccia e la credibilità gli e la mette il Consorzio non l’Organismo Certificatore.

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    4. E' proprio per questo che abbiamo chiesto l'approvazione del nuovo statuto e il relativo riconoscimento da parte del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, sin quanto non verrà emanato e pubblicato (dovrebbe essere questione di giorni) avremo le armi spuntate potendo soltanto limitarci a girare le segnalazioni al servizio repressioni frodi e/o agli altri organi competenti.
      Solo dopo avremo infatti la possibilità legale di agire in prima persona contro i "furbi" e di dotarci di ispettori che possano controllare i prodotti in tutta la filiera, anche nei punti vendita.
      P.S.
      Non si pensi che sia stato facile o veloce fare un nuovo statuto che andasse bene a Roma e a Palermo e averne l'approvazione ed il relativo riconoscimento...

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    5. Comprendo benissimo quanta fatica ci vuole e in quanti muri di gomma bisogna andare a sbattere, prima di far prevalere un sacrosanto diritto in questa Italia, che ormai da tempo non è più una Repubblica fondata sul lavoro, ma su un'imbrigliante burocrazia e una malsana politica.
      Rimango in attesa che il nuovo statuto venga approvato e pubblicato, in modo da poterlo leggere.
      Nella speranza di un futuro migliore colgo l'occasione per augurare a lei e a quanti seguono il blog un buon capodanno e un felice 2015.

      Voglio altresì ringraziare in particolar modo e di vero cuore augurandogli ogni bene per l'anno che sta arrivando, la persona che ci permette tutto questo
      GRAZIE DOTTOR VIGO

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    6. Egregio Signor Castiglia, il consigliere Mangano le ha fornito tutte le indicazioni necessarie per la corretta comprensione del problema che, mi pare di capire, lei conosce anche meglio di me. Lei comunque fa delle giuste osservazioni, ma le assicuro che una volta riconosciuto il Consorzio si dotera' di agenti vigilatori di tipo B (in possesso di qualifica di p.s.) per la tutela del marchio in tutti i ercati nazionali. In anteprima le comunico che ho personalmente avviato i contatti per la stesura di un protocollo di intesa con il Comando Generale del Corpo Forestale dello Stato per analoghe finalità. Cordialita' e auguri.

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