Un anno e mezzo fa ho fatto il raffronto con i "costi europei" praticati in Spagna dalle compagnie elettriche.
Se qui il costo dell'energia elettrica è mediamente pari a circa 33 centesimi di euro al Kw, in Spagna lo stesso Kw costa mediamente 17 centesimi di euro.
Ma l'insostenibile peso della bolletta scaturisce dai costi aggiuntivi che la stessa riporta: fra uso delle reti, dispacciamento, accise, imposta erariale, ecc. il prezzo dell'energia elettrica, quello puro, triplica.
E facendo il raffronto con altri operatori ... il prezzo finale cambia davvero poco. Infatti tutti gli altri operatori esercitano uno sconto sul costo dell'energia pura, e poi inseriscono tutte le altre voci, le stesse che ritroviamo nella bolletta dell'ENEL.
Se al costo elevato dell'energia elettrica, aggiungiamo anche che quando scende il costo del petrolio, come in questo periodo del 35%, non si riscontra un calo del costo dell'energia elettrica, ma si avverte un aumento allorquando avviene il contrario...e se aggiungiamo che da tre anni "superutilizziamo" l'energia elettrica per l'irrigazione, ecco che il titolo del post calza a pennello: l'insostenibile bolletta dell'ENEL.
E la siccità, o la nostra condizione di insularità, che ci porta a consumare più acqua per irrigazione, e di conseguenza più energia elettrica ... non fa forse parte di una geodiversità di cui tenere conto a livello comunitario per richiedere interventi che ci riallinino con il resto dell'Europa?
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