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La Xylella Fastidiosa

Da Wikipedia:

Danni e sintomi


Esemplare di oleandro colpito dalla Xylella fastidiosa in Arizona.
Il batterio è causa di gravi malattie in piante di interesse agricolo e ortofrutticolo[7] (agrumi, pero, melo, olivo), ma anche in essenze arboreo-arbustive di interesse forestale (inclusa la quercia e l'oleandro) e in piante ornamentali[2].
Quando una pianta s'infetta, i batteri portano alla formazione di un gel nello xilema, ostruendo il flusso dell'acqua attraverso i vasi linfatici della stessa e bloccando la sua nutrizione.
I sintomi tipici e più frequenti riconducibili alle infezioni da Xylella fastidiosa sono i disseccamenti più o meno estesi a carico del lembo foliare (bruscatura)[2]: il disseccamento interessa dapprima rami isolati della chioma e poi intere branche o l’intera pianta. Altri sintomi sono il ridotto accrescimento di rami e germogli[2], gli imbrunimenti interni del legno a diversi livelli dei rami più giovani, delle branche e del fusto.
La prossimità tra vigneti e agrumeti accentua la minaccia, perché gli agrumi non sono soltanto un ospite per le uova dell'Homalodisca vitripennis, ma anche un importante rifugio di svernamento per l'insetto[12].
A causa della sua spiccata nocività, X. fastidiosa è un organismo classificato come "patogeno da quarantena" nella lista A1[13] della European and Mediterranean Plant Protection Organization (EPPO)[2] fin dal 1981[7]. Per la sua devastante attitudine planticida, ogni segnalazione della sua presenza sul territorio della Comunità europea obbliga lo stato membro all'adozione di drastiche misure di eradicazione e contenimento, in base alladirettiva europea 2000/29/CE[14][7].

Bruciatura delle foglie di Oleandro

Xylella fastidiosa causa la bruciatura delle foglie sull'oleandropianta ornamentale comune in California, che funge anche da serbatoio per il batterio.
Il batterio infettante deriva da un ceppo di X. fastidiosa che si è diffuso in California e in Arizona a partire dalla metà degli anni '90.
Questa malattia dell'oleandro è trasmessa sempre dalla cicalina Homalodisca vitripennis[15].

Malattia di Pierce


Lo stesso argomento in dettaglio: Malattia di Pierce.
La malattia di Pierce (Pierce's disease, a volte abbreviata in PD) si trasmette attraverso le cicaline Homalodisca spp., insettoomottero (taxon che raccoglie insetti pungitori succhiatori di linfa, spesso vettori di malattie delle piante). Nel 1880 la malattia ha infestato e devastato oltre 40 000acri (160 km²) di vigneti intorno ad Anaheim (California). La malattia di Pierce (PD) è stata descritta nel 1892 da Newton B. Pierce (1856-1916, primo patologo vegetale professionista della California) sulle uve in California vicino a Anaheim. La malattia di Pierce è circoscritta (al 2015) al sud degli Stati Uniti e al Messico. Inoltre, è stato segnalata da Luis G. Jiménez-Arias in Costa Rica e Venezuela, e forse in altre parti del Centro e Sud America. Esistono hot spot isolati della malattia presso i corsi d'acqua nell'area di Napa e Sonoma, nella California settentrionale.
Le foglie delle viti colpite dalla malattia di Pierce virano dapprima al giallo e al marrone, e infine cadono precocemente dalla vite; i germogli muoiono, mentre i frutti risultano piccoli e duri. Dopo 1-5 anni, la pianta stessa perisce.
La malattia è endemica nel nord della California, dove è veicolata dalla cicala Graphocephala atropunctata, che propaga la malattia solo a viti che sono nelle adiacenze di habitat rivieraschi. Grazie a questo, nel corso degli anni, i produttori californiani avevano imparato ad adattarsi e a convivere con la malattia. Tuttavia, la diffusione della malattia di Pierce è notevolmente aumentata dalla seconda metà degli anni novanta del Novecento, diventando una vera e propria minaccia per l'intero settore dell'industria vinicola californiana, quando l'Homalodisca vitripennis, una piccola cicala originaria del sud est degli Stati Uniti, ha fatto la sua comparsa in California nel 1996, nella valle di Temecula.
Questo insetto si nutre della linfa grezza trasportata nello xilema delle piante e quindi può diffondere il batterio molto più estesamente rispetto a quanto fanno altri vettori.[12]

Homalodisca vitripennis, vettore principale della malattia di Pierce

Studi e ricerche sulla malattia di Pierce

L'espansione della malattia dovuta all'impatto di Homalodisca vitripennis ha innescato uno sforzo collaborativo unico, da parte di coltivatori, amministratori, politici, ricercatori, per cercare soluzioni a questa minaccia. Nessuna cura è stata ancora trovata al 2015, ma la comprensione della biologia di Xylella fastidiosa e Homalodisca vitripennis è molto aumentata dal 2000, quando il California Department of Food and Agriculture, in collaborazione con diverse università, come l'Università della California a Davis, l'Università della California a Berkeley, l'Università della California a Riverside, e l'Università di Houston–Downtown, hanno cominciato a focalizzare la loro ricerca su questo parassita.
Presso l'Università della California a Davis è in corso una ricerca per selezionare varietà di vite resistenti alla malattia alla malattia di Pierce: Nella primavera del 2007 sono state messe a dimora la terza generazione di piantine che posseggono per il 94% geni di vitis vinifera[16].

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