Dalla newsletter settimanale del Conaf (Consiglio dell'Ordine Nazionale dei dottori Agronomi e dei dottori Forestali) pubblico (in copia ed incolla) un comunicato stampa.
Frutta in tavola più sicura: è l’etichetta che ci garantisce
Ad Expo gli agronomi indicano le regole da seguire per spesa consapevole
Coretti, CONAF: «Il consumatore deve saper leggere le informazioni: è possibile ripercorre la storia del prodotto»
Prodotti ortofrutticoli sicuri grazie al sistema di tracciabilità. Ovviamente anche il consumatore deve essere sempre più consapevole e fare attenzione all’etichetta, che ci garantisce sull’origine di frutta e verdura. Lo ha sottolineato la World Association of Agronomists quest’oggi, a Expo 2015 ,in occasione della Festa della Frutta e Verdura. Proprio alla Fattoria Globale, il padiglione degli Agronomi mondiali, gli “itinerari della frutta” – guidati da agronomi volontari – con mini-corsi di informazione hanno portato il consumatore a conoscere i segreti dell’acquisto consapevole dei prodotti ortofrutticoli, degustando uva da tavola proveniente dalla Puglia; meloni del Mantovano; pesche pugliesi, campane e lucane; e pere della Basilicata. Occorre essere a conoscenza – sottolinea WAA-CONAF - di ciò che si introduce nel proprio carrello previa lettura delle informazioni che accompagnano i prodotti ortofrutticoli e che sono riportate obbligatoriamente in etichetta con l’obiettivo di trasferire al consumatore la consapevolezza di una scelta coerente con le proprie richieste/esigenze di sicurezza alimentare ed ambientale.
«Il consumatore – ha spiegato Cosimo Coretti, consigliere CONAF, al pubblico della Fattoria Globale – deve innanzitutto sapere dove leggere le informazioni, ovvero nell’etichetta del prodotti, oppure nelle lavagnette-slim, nella fase di vendita al dettaglio. La normativa sull’ortofrutta – ha aggiunto – prevede una norma generale che si applica a tutti i prodotti soggetti all’OCM ortofrutta (quasi tutti i prodotti commercializzati); ci sono inoltre 10 norme specifiche che riguardano gli agrumi, fragole, lattughe, kiwi, mele, peperoni, pere, pesche, pomodori e uva da tavola».
Nell’etichetta del prodotto è obbligatoriamente riportata l’origine, nonché il nome e l’indirizzo dell’imballatore; inoltre alcune norme specifiche riportano altre informazioni come la natura del prodotto (se prevista anche la varietà: es. mele), la categoria commerciale ed il calibro.
«Quando acquistiamo un prodotto – ha sottolineato Coretti – siamo in grado di sapere tramite il sistema di tracciabilità e rintracciabilità della frutta e verdura, la loro origine: dall’etichetta il consumatore può, infatti, ricostruire e seguire il percorso di un alimento, attraverso tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione. Per questo possiamo affermare – ha concluso – che frutta e verdura sono garantiti a livello di sicurezza alimentare».
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