Da una rapida analisi sugli ettari attualmente coltivati con il frumento "Timilìa" ho potuto verificare che attualmente in Sicilia ne vengono coltivati si e no 700-800 ettari, e volendo arrotondare ... poniamo che vengono coltivati 1.000 ettari.
La produzione media ad ettaro di questa varietà è di circa 15 quintali, ben lontana da molte altre varietà, ed anche uno dei tanti motivi per il quale è stata abbandonata a suo tempo.
Ebbene posto che la resa media di questo frumento è di 15 q.li/Ha e che vengono coltivati in Sicilia all'incirca 1.000 ettari, ecco che la quantità di frumento "Timilìa" prodotta all'anno può stimarsi in 15.000 quintali.
Siccome nel processo della macinazione presso i mulini da un quintale di grano si ricavano all'incirca 65-70 Kg di farina, ecco che ... dai 15.000 quintali di produzione di frumento "Timilìa" si stima sia possibile ottenere (attualmente) all'incirca 9.750 - 10.500 quintali di farina.
I dati sopra esposti, quindi sono stimati con una produzione effettuata su 1.000 ettari di frumento "Timilìa", e quindi variano al variare delle superfici coltivate o dell'andamento meteorologico (ad es. siccità).
... continua ...
Io un paio di anni fa ho coltivato 10 ettari di timilia. Piante alte 170 cm, campo molto uniforme, produzione media 10 q.li a ettaro. Rispetto all'altro grano la maturazione ha ritardato di 20 giorni circa. Buona per la paglia... Per me non ne vale la pena. La rifarei solo se la granella mi venisse pagata a 0.80 cent/kg.
RispondiEliminaFosse per il caro Corrado si potrebbe utilizzare il PSR per continuare a produrre Nutella e Merendine. Sulla quantità e sugli OGM siamo perdenti caro Vigo!! Sui prodotti sani e nutrienti invece siamo vincenti. Il grano con iperglutine nanizzato e ricco di micotossine fa male e non deve essere incluso nella dieta mediterranea. Il grano immondizia va a 22 centesimi contro i 60 della Timili pertanto è come se produce se 35 q.li ed oltretutto se il produttore chiude la filiera oggi fa economia!!!!! W i meravigliosi prodotti siciliani evitate di wggere disinformazione delle multinazionali
RispondiEliminaArturo, non scherzare su questa cosa.
EliminaNon è vero affatto ciò che dici e lo sai benissimo.
Sollevo il problema perchè ogni panificio ha il pane con il frumento timilìa, ogni pizzeria ...
Insomma facciamo come il passito di Pantelleria o i capperi?
Diamo la possibilità a chi se ne occupa di avere un marchio ... così eliminiamo le frodi, che danneggiano tutti
Caro Corrado, mi hai chiamato qualche giorno fa chiedendomi dei dati sulle produzioni di Timilia in Sicilia. Ti ho detto che nella campagna scorsa ne saranno stati seminati un migliaio di ettari e che quest'anno è difficile riuscire a quantificarli. Però, a leggere le tue puntate sulla timilia ho l'impressione che voglia assimilare il grano antico alle varietà moderne, utilizzando anche dichiarazioni (se è vero che siano del Prof. Pecorino) che, se decontestualizzate da un discorso più complesso, potrebbero essere interpretate come attacchi contro le varietà locali.
RispondiEliminaMi sa che, caro Corrado, dovrei rivedere la direzione che stai facendo prendere alle tue puntate sulla Timilìa. Se, poi, per come mi hai detto per telefono, il tuo intento è quello di denunciare la troppa farina di Timilia rispetto alle coltivazioni presenti, e quindi là possibilità di frode alimentare, allora è meglio che lasci il compito a chi da anni la coltiva e che dal 20 di febbraio si è costituito facendo nascere l'associazione SIMENZA - Cumpagnìa Siciliana Sementi Contadine. Sarà compito nostro in collaborazione con gli enti di ricerca e di controllo a controllare la produzioni. Darlo in pasto al blog è sacrìlego.
SEMU SIMENZA!
Giuseppe Li Rosi