20 marzo, 2017

PSR Sicilia 2014/2020: i progetti negati, 3° puntata

Pubblico uno dei commenti ricevuti sul post in questione.

Caro Assessore, ancora una volta: buona lettura.

Verrà il giorno in cui le domande di finanziamento saranno presentate e i progetti depositati; verranno i giorni in cui quei progetti saranno valutati; verranno i giorni in cui saranno formulate e poi pubblicate le graduatorie. 
Nei giorni intercorrenti tra questi momenti topici sarà tutta una ridda di viaggi presso gli Uffici competenti, imprenditori e tecnici (pubblici e privati) ... chiarimenti ... cassazioni ... interpretazioni … sangue amaro … sfinimento.
Saranno questi i giorni della diaspora, i giorni in cui una parte dell’agricoltura isolana rinuncerà a ciò che sarebbe stato un proprio diritto; saranno i giorni in cui l’imprenditoria agricola sarà costretta ad una scelta tragica: sopravvivenza o abbandono.
Le politiche agricole andrebbero dettate solo dalle COMPETENZE, non accademiche, non politiche, non intuitive, bensì “effettuali” (come diceva un ns. compianto ed acutissimo scrittore).
Mi chiedo come si possa legiferare in una materia così articolata e complessa, così ricca di discipline tra le più disparate e composite e che si intersecano tra di loro generando mille sfumature tecniche e tecnologiche, senza aver mai “lavorato” a stretto contatto con un imprenditore, senza mai avere mai percorso coi propri piedi chilometri e chilometri tra le campagne che trasudano del sacrificio e dell’impegno di migliaia e migliaia di persone, senza aver mai condiviso il proprio percorso professionale con quello di un imprenditore, un professionista o, non ultimo, un operaio; per non parlare degli aspetti di indirizzo generale che il PSR vorrebbe dare all’economia agricola isolana.
I progetti dimenticati, cadranno, appunto, nel dimenticatoio con buona pace di chi vi aveva puntato sopra il proprio futuro di crescita e sviluppo (due parole molto care a certa politica), con buona pace di tutto il lavoro che c’è dietro, con buona pace della tanto sbandierata “semplificazione”.
Cari “legiferatori” non è aumentando il numero delle regole che si “coltiva sviluppo”, non è coi principi della “santa inquisizione” che la Sicilia diventerà “la terra del ns. futuro”, non è cogitando affannosamente per azzeccare i possibili garbugli che si creano le condizioni più sane per degli investimenti sicuri e produttivi.
P.S.R. potrebbe essere l’acronimo di Programma di Sviluppo Random (ricordo a me stesso la definizione di “random” come riportato dalla Treccani: “Termine usato in locuzioni del linguaggio scient. e tecn. con il significato di CASUALE, ALEATORIO, PRIVO DI REGOLARITÀ”).

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