Scrivo sulla siccità da cinque anni, ma in pochi, però, pensano a proteggersi dagli eccessi idrici.
Andando in giro per le campagne, eccezion fatta per i nuovi impianti dove l'estremizzazione della realizzazione delle baulature è in molti casi (a mio modo di vedere) più "una moda" che una esigenza vera e propria, pochi sono gli appezzamenti di terreno che hanno canali di sgrondo ben tenuti.
E soprattutto alla piana di Catania, dove le pendenze sono assai risicate, ecco che lo sgrondo delle acque meteoriche diventa prioritario.
Ho visto in tutti i miei anni di professione agrumeti, frutteti morire per ristagno idrico, carciofeti, bellissimi campi di frumento, morire per ristagno idrico, e così via.
E la sistemazione idraulico-agraria prima, così come la manutenzione dei fossi di sgrondo poi, sono delle attività imprescindibili per una buona riuscita di qualunque coltura.
Il mio "maestro", prof. dott. agr. Vito Sardo, mi disse uno dei primi giorni in cui sono arrivato al suo studio "tutti le chiederanno come dare acqua alle piante, ma nessuno le chiederà come levarla dai campi".
Ed è stato vero.
Solo in parte, negli ultimi anni, la consapevolezza dell'importanza delle sistemazioni idraulico-agrarie sta cominciando a "materializzarsi" fra gli agricoltori, perchè fino a poco tempo fa in molti non le ritenevano molto utili.
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