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Siccità Sicilia 2017


Sul sito internet dell'Osservatorio Regionale delle Acque è stato pubblicato l'ultimo bollettino della siccità, aggiornato al 1° novembre 2017, che riporto sotto in "copia/incolla", ma che potete raggiungere agevolmente cliccando qui:








ANDAMENTO METEOROLOGICO DEL MESE DI OTTOBRE 2017

L'inizio del mese di ottobre è stato caratterizzato da una residua instabilità sul settore ionico per la perdurante influenza di una circolazione di bassa pressione sul Mediterraneo orientale, responsabile di infiltrazioni di correnti fredde settentrionali in quota; il giorno 1 ha visto nuovi fenomeni temporaleschi sparsi, con il massimo accumulo registrato a Catania con 41 mm, in un quadro di temperature leggermente inferiori alle medie. I fenomeni si sono intensificati nei giorni successivi per la risalita di masse d'aria umida di origine nordafricana, responsabili di un moderato rialzo termico associato a correnti di Scirocco. Buona parte del territorio regionale è stata interessata dall'attività temporalesca, con accumuli molto rilevanti sul settore ionico (ad eccezione dell'area dello Stretto di Messina), sul versante meridionale dell'Etna e sull'estrema fascia costiera meridionale. Tra il 2 e il 5 in queste aree sono caduti quantitativi anche superiori ai 100 mm, con intensità talora a livello di nubifragio. L'evento più  rilevante è stato quello registrato il 5 a Santa Croce Camerina, quando lo stazionamento prolungato di una cella temporalesca sull'abitato ha prodotto un accumulo di 137 mm giornalieri, di cui 81 caduti in una sola ora. Nei pressi di Floridia (SR) è stato invece registrato l'accumulo più rilevante della fase perturbata con 182 mm in 72 ore.
A partire dal 6 quadro di instabilità non si è del tutto esaurito ma grazie a più secche correnti settentrionali, che hanno deteminato un sensibile calo termico, è tornata la prevalenza di cielo soleggiato con isolati fenomeni residui, che fino all'11 hanno interessato per lo più la fascia tirrenica con accumuli modesti, compresi tra 5 e 20 mm.
A partire dal 12 l'espansione dell'area anticiclonica attiva sul Mediterraneo occidentale ha causato prolungata assenza di piogge in un quadro di temperature vicine alla norma del periodo. Pochi sporadici fenomeni sono stati registrati per l'influenza di temporanee aree di instabilità sulla Calabria e sul Nordafrica. Solo tra il 22 e  il 23 la situazione è radicalmente cambiata per l'afflusso di correnti artiche, che hanno determinato un crollo delle temperature massime. La perturbazione atlantica associata ha prodotto fino al 25 piogge sul versante tirrenico, scarse, per lo più tra 0 e 15 mm su Trapanese e Palermitano, più consistenti, tra i 20 e i 40 mm, sul Messinese. Su Etna e Nebrodi la neve è caduta al di sopra dei 1800 m di quota.
Tra il 26 e il 26 il rialzo della pressione ha determinato condizioni di stabilità con annesso rialzo termico, seguito tuttavia da un nuovo periodo di flussi settentrionali con limitata instabilità che ha prodotto qualche pioggia sparsa il giorno 28. Dopo una pausa di stabilità il 29, la fine del mese ha visto progressivi annuvolamenti a causa di una debole depressione sul Tirreno, che tuttavia ha prodotto solo deboli e isolati fenomeni sul settore ionico.
Il mese è stato quindi a due facce: decisamente generoso per le precipitazioni sulla fascia costiera ionica e sull'estremo settore sud-orientale, con accumuli anche più che doppi rispetto ai valori normali del periodo; avaro invece per gran parte del resto dell'Isola, con vaste aree che hanno registrato accumuli inferiori a 50 mm. Sono peraltro rimaste escluse quasi ovunque dai benefici delle piogge le aree di sottobacino a monte degli invasi, così che, se da un lato la siccità agricola è stata superata, altrettanto non si può dire per la siccità idrologica, che a fine mese si dimostra ulteriormente aggravata dalla diminuzione dei volumi d'acqua disponibili nel sistema degli invasi.

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