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Alluvione alla piana di Catania: il balletto del fabbisogno delle risorse finanziarie

Dal giorno delle piogge persistenti del 18 e 19 ottobre scorso, che hanno causato danni immensi a tutte le colture nei pressi dei fiumi e dei torrenti (privi di manutenzione) della piana di Catania, ho sentito di tutto e di più sul fabbisogno finanziario per risarcimenti.
Il Governo regionale ha messo sul campo 6 milioni di euro per i comuni, e quindi zero per le aziende agricole.
Il Vicepremier Di Maio, nel suo giro fra Scordia e Lentini (passando fra una decina di comuni) in mezza giornata ha promesso 5 miliardi di euro, solo per le zone della piana di Catania.
Il Ministro Centinaio al TG2, all'indomani della visita di Di Maio in Sicilia, ha dichiarato che il Governo pensava di stanziare un miliardo di euro per i danni di tutta Italia.
Ma poi altre notizie, ovviamente di stampa e di dichiarazioni varie, parlano che alla Sicilia andranno forse 50 milioni di euro.
Nel frattempo arrivano altre notizie ...
Il Presidente della Regione Siciliana Musumeci dichiara che per tutto il territorio siciliano occorrerebbero 400 milioni di euro, ma il Consiglio dei Ministri ne ha stanziato solo 250 per tutta Italia, in realtà sono 53,50 milioni a cui se ne aggiungeranno altri 200.
Ma questi soldi stanziati, davvero lontani dai 5 miliardi solo per i territori siciliani, sono per le infrastrutture e per i comuni, non per le aziende agricole ...; infatti il comunicato stampa del Governo recita "per le emergenze nazionali, per consentire gli immediati interventi di ripristino della viabilità e il completamento delle operazioni di soccorso e pronto intervento".

Ma quanti sono veramente i danni alle aziende agricole della piana di Catania interessate dall'alluvione?
Secondo me i danni non possono essere quantificati per meno di 650/700 milioni di euro, perchè oltre alle strutture aziendali (stradelle, recinzioni, pozzi, serre, impianti arborei, fossati, muri paraterra), c'è da calcolare il valore delle produzioni perdute, da quelle agrumicole a quelle orticole, a quelle zootecniche, a quelle cerealicole (per impossibilità di nuove semine).

E chi non ha girato la piana di Catania non può rendersi conto di ciò che è avvenuto.


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