In questi giorni ho letto moltissimi articoli sulla problematica del latte, problematica che è esplosa in Sardegna, ma che investe tutto il Paese.
Ma il problema sollevato dai pastori Sardi non è solo un problema del latte, è un problema che interessa tutte le produzioni agricole, svendute in campagna per pochi centesimi di euro, e rivendute ai consumatori a prezzi elevatissimi, a volte tanto elevati che ne scoraggiano l'acquisto e ne deprimono i volumi di vendita, con le ricadute negative sui produttori.
E oltre a ciò, poi, c'è anche la concorrenza sleale dei paesi da cui vengono importate le medesime produzioni, ma realizzate a costi di molto inferiori.
Ed il problema del latte si ripropone con l'olio, con le arance, con i pomodori, con le insalate, con tutti gli ortaggi, ecc.
Il problema non può essere affrontato per singoli prodotti, ma è molto più ampio. Va fatto un ragionamento serio su come tutelare le nostre produzioni, su come valorizzarle, su come promuoverle sia in ambito nazionale, che estero, ma soprattutto se e come un Governo (di qualunque colore politico esso sia) intenda o meno mettere in campo una riduzione dei costi di produzione, fra i quali le tasse, le contribuzioni previdenziali ed i costi energetici che incidono tantissimo.
Anzi in Sardegna si stanno mobilitando.in sicilia, popolo di pecore che mangiano e si calano la testa,non c'è manco traccia di mobilitazioni
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