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Sui limoni turchi distrutti a Siracusa, 2° puntata

Qualche giorno fa (il 24 gennaio scorso) sul suo profilo Facebook l'assessore all'agricoltura della nostra regione, Edy Bandiera, scriveva (in copia/incolla):
#Limoni di origine turca, #sequestrati qualche giorno fa ad un importatore siracusano, perché trattati con prodotti #cancerogeni.
Oggi il via alla #distruzione, alla presenza del personale del Corpo Forestale della #Regione.
Che sia di monito ed esempio, per quanti pensano di lucrare sulla #salute e sull'#economia dei #Siciliani.

Poi ancora:


Ecco a voi la fine dei #limoni #turchi (20.000 Kg), sequestrati ad un importatore siracusano.
#Distrutti, sotto la supervisione e il controllo del personale dell'Ispettorato centrale repressione frodi e del Corpo Forestale della #Regione #Siciliana.
#Fatti veri e concreti, a difesa della salute e dell'economia dei Siciliani!




Mi domando:
1 - ma qual'era questo prodotto "cancerogeno" con cui i limoni erano trattati, tale da far scattare il sequestro?
2 - è un modo corretto quello utilizzato per la disturzione, ovvero distruggere i limoni in mezzo ai campi siciliani?
3 - e se il prodotto era "cancerogeno" lo immettiamo nelle falde acquifere, dopo che i limoni sono stati distrutti in mezzo ai campi, e le piogge ne porteranno giusto nel sottosuolo questo prodotto?
4 - nei limoni erano presenti residui di principi attivi non consentiti in Unione Europea, o in quantità "sovra soglia"?
5 - e distruggendo i limoni in mezzo ai campi non andiamo a far confluire nelle falde eventuali residui di principi attivi?
6 - è corretto distruggere 20.000 chili di limoni in modo concentrato sui campi?
7 - ma non si potevano mandare i limoni sequestrati in una centrale di biomassa, ed evitare inquinamento delle falde?
8 - e se fra i limoni ci fossero state delle spore di "citrus black spot" o "citrus canker" effettuando la "fresatura" dei limoni non si sarebbero distribuite le spore per la loro riproduzione?
9 - ma come mai l'assessore non ha ritenuto di dover "rispedire al mittente", a costo di quest'ultimo, il carico di merce, ed invece ha ritenuto di dover effettuare una distruzione massiva, a costo della collettività siciliana?

Mi piacerebbe avere delle risposte.

... domani continua ...

Commenti

  1. Questo succede quando dai spazio a chi non capisce l'agricoltura ed i regolamenti comunitari che prevedono l'esatto contrario di quanto immortalato con tanto di video. Ci sarebbero pure gli estremi per una denuncia in merito alle modalità utilizzate per lo smaltimento.

    RispondiElimina
  2. Egregio dott., la risposta alle sue domande è una sola. Abbiamo a che fare con l'ignoranza crassa.
    E poi, ci si sta indignato per un paio di vagoni di limoni forse solo lucidati con la "ceralacca" e quindi invendibili in Italia. Nulla si dice invece per tutti quei vagoni di arance provenienti da paesi terzi, che ogni anno sono entrati e che forse continuano ad entrare nei nostri porti. I quali lavorati nei magazzini della Sicilia orientale vengono poi commercializzati come arance Siciliane.
    In questo caso le escrescenze ossee frontali non ci si impigliato a nessuno!?!?!?!

    RispondiElimina
  3. Caro Corrado tutto condivisibile, comincio a credere che tutto sia legato alla assenza di qualche dichiarazione in etichetta o su documento di trasporto Sarebbedl
    opportuno capire di cosa stiamo parlando.
    CP

    RispondiElimina

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