Che i droni possano essere utilizzati in agricoltura per effettuare rilievi tecnici, in supporto ai rilievi effettuati con strumentazione classica, lo si sa già, ed anzi il loro utilizzo è sempre più usuale.
Che i droni possano essere di supporto alla "agricoltura di precisione" tramite la restituzione di fotografie e rilievi termici ed a infrarossi, lo sappiamo già ed anche qui il loro utilizzo si espande sempre di più.
Un ulteriore utilizzo dei droni in agricoltura è quello dei trattamenti fitosanitari, che già da qualche anno timidamente si affacciano sul mercato.
Già all'Eima 2018 in alcuni stand cinesi erano visibili dei droni equipaggiati con dei serbatoi idonei a fare trattamenti su seminativi, immaginate sul grano dopo le piogge, e comunque senza utilizzo di mezzi pesanti ed attrezzature "al seguito".
Alla fiera agricola di Verona 2020 c'erano già società che offrivano servizi di trattamenti antiparassitari per esempio contro la piralide del mais.
Mi sono soffermato a discutere sui costi e confrontandomi con alcuni produttori di passaggio, il costo/ettaro del servizio era inferiore a quello "classico" effettuato con trattrici ed atomizzatori al seguito.
Qui sotto alcune foto.
Ma in Italia non sono vietati i trattamenti per via aerea, compreso droni?
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