Qualche giorno fa passando da Nicolosi (CT) ho rivisto i Monti Rossi, dove l'incendio del 2014 ha inferto una ferita non ancora rimarginata.
La ferita è lì, visibile da tutti, e quell'incendio è stato dimenticato, tant'è che proprio su quei monti non è stato fatto alcun intervento successivo, per tentare di "curare la ferita".
Qui sotto alcune fotografie dei quella notte d'inferno.
Purtroppo di notti così ne ho viste tante, paesaggi devastati, dal fuoco, cenere e lapilli e firespotting che innescava anche a distanza di km, Questa nostra terra non riesce ad uscire da questa emergenza, per motivi contingenti (elevate temperature ein periodi siccitosi) ma anche per l'abbandono di terreni agricoli. fa comodo allo Stato assimilarli a terreni saldi, ma in realtà sono bombe ad orologeria, ove s'innescano interessi di pastorizia vagante a micce per colpire i complessi boscati della nostra Isola. Conviene allo Stato assimilarli a terreni semiboscati o saldi, perchè in questo modo facciamo fronte ai dettati imposti dal Patto di Kioto, tramite areofotogrammetria non si distinguono dai boschi, ma sono lì bombe perenni ad uso e consumo degli sconsiderati.
RispondiEliminaAltro capitolo dolente è la prevenzione, manodopera mal organizzata, piani di conversione da pinete a boschi naturali che non partono ecc ecc, il tanto viduperato Corpo Forestale Regionale, che sta finendo per vetustà del personale, che ormai conta solo di 440 unità, sarà rimpianto, fra un paio d'anni quando gli eroi in rosso, non avranno l'esperienza per fronteggiare gli incendi boschivi,, come già successo nel resto d'Italia dopo la legge Madia, Ancora una volta un servizio esenziale viene dismesso senza neanche capire chi nè prenderà il posto. Non amo fare la Cassandra, ma vedrete fra un massimo di tre anni come si ridurrà questa nostra amata terra,