In questi giorni di "tutti a casa" con scuole e università chiuse, fabbriche chiuse, uffici chiusi o con accesso ridotto, c'è una cosa che ci mantiene uniti e che consente (in misura ridotta) di continuare ad avere un "contatto" (virtuale) con altre persone.
E non è solo il telefono, che ci consente di continuare a lavorare e a scambiare opinioni o semplicemente per "sapere come stai", è internet quello che fa la differenza col passato.
Tutti connessi, da casa, dal cellulare, dal tablet, tutti a leggere l'informazione che viaggia in tempo reale, ragazzini a fare le videochat per non perdere i loro momenti d'amore e per dirsi "ti amo" o "mi manchi".
Ma internet è quello strumento che ci consente anche di fare le videoconferenze di lavoro, di trasmettere documenti per posta elettronica, per PEC, quello strumento che consente ad un mondo intero di "continuare a vivere" anche da casa.
Sicuramente abbiamo perso la nostra libertà di movimento, ma se per un attimo torniamo indietro nel tempo di 50 anni ... ecco che ... tutto sarebbe diverso, con informazione della pandemia "a gocce", e senza sapere nulla dei nostri amici più cari.
Il risvolto della medaglia? Beh ... i ragazzini, ma diciamo un pò tutti noi, facciamo più uso dei dispositivi portatili connessi ad internet, riducendo ancor di più i rapporti sociali personali.
E mentre l'economia arranca (o affonda), a causa della chiusura di tutte le attività, una delle poche attività in crescita è la telefonia mobile, con un aumento spaventoso delle connessioni ad internet, non solo relativa a quanto sopra detto, ma anche ai giochi online o alle TV in streaming, anche quest'ultimi in crescita di fatturati.
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