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Quando ero militare, 8° puntata (sottotitolo: dal cicchetto a Catania)

Non feci nemmeno in tempo a vedere la Fiat 132 del Generale Cacciola che, arrivato al 3° piao della Caserma, Fabrizio Poidomani mi disse "che hai combinato? Qui è successo l'inferno". Ed io "niente".
Insomma, dopo le mie "rivelazioni" il Generale Cacciola era arrivato in Caserma ed aveva messo tutti "sotto accusa" perchè era inammissibile che tenevano dei ragazzi a far nulla, ma soprattutto era inammissibile che venissero impiegati a fare la caccia alle cicche di sigaretta.
Alle ore 14.00 si sentì "il fante Vigo nell'ufficio del Comandante".
Mi presentai ed il Colonnello, visibilmente in difficoltà perchè era stato proprio lui a dare il comando, mi chiese come e perchè conoscessi il Generale Cacciola, e mentre stavo per rispondere ecco che un Tenente Colonnello entrò in stanza e disse "Colonnello, il Generale "arrè cà è". Il Colonnello mi congedò e scappò.
Il Generale Cacciola era di nuovo in Caserma e fece un ulteriore cicchetto a tutti gli Ufficiali, da Colonnello all'ultimo dei sottotenenti ...
I giorni successivi trascorsero al solito, senza far nulla, e con il Tenente ed il Sergente della nostra Compagnia che non vedevano l'ora che venissimo trasferiti a Catania.
E finalmente venne il giorno del poligono, nella zona del bosco di Ficuzza.
Lì sparammo, con i soliti fucili che si inceppavano e gettammo la seconda bomba.
MI ricordo che per evitare che "per caso" mi cambiassero incarico, anzichè sparare al mio bersaglio sparavo a quello dei miei vicini, intenti a fare centro.
Ebbene io zero colpi a centro, il mio vicino "en plein" (molti erano i miei?!?!) e l'altro vicino un bel risultato.
Nei 32 giorni che rimasi a Palermo ogni domenica andavamo a Catania, durante le ore di permesso (aggiuntive) e di libera uscita, grazie a Fabrizio Poidomani e la sua Lancia Beta coupé Turbo Volumex.
Fabrizio mi lasciava innanzi la Cittadella, dove c'era mio papà che mi attendeva.
Arrivato a casa una bella doccia, e poi una parmigiana, che ancora mi sembra appena uscita dal forno.
Il pomeriggio ritornavamo e ... così ogni domenica.
Durante il "soggiorno" palermitano morì mia nonna Pipitta, era un venerdì mattina; mia mamma fece un telegramma e me lo consegnarono alle 17.00, mandandomi in congedo per lutto familiare per due giorni.
Alla mia domanda "ma il telegramma è arrivato alle 8.30, come mai me lo consegnate solo ora" mi fu risposto "non potevamo farti perdere un giorno di addestramento", ed io incalzai "ma se non facciamo niente e stiamo seduti dietro la caserma!".
Non ci fu una risposta, ma una consegna stizzita del congedo per lutto familiare.
Il giorno 9 ottobre 1985 finalmente si "liberarono" di noi e venimmo mandati a Catania ... ma come?
Semplicemente con un bigliettino con il quale ci indicavano di presentarci al Distretto Militare di Catania lo stesso giorno.
E meno male che Fabrizio Poidomani aveva la macchina, così il viaggio Palermo Catania fu senz'altro più comodo e rapido.

... continua ...

Commenti

  1. Com'era bello quando si inc....va il generale comandante!

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